Londra, 50enne uccisa dai suoi cani American Bully: servono nuove leggi per fermare le stragi

Dopo la morte del piccolo Michele di Vercelli, una nuova aggressione mortale di un Pitbull sconvolge l’opinione pubblica, sollevando nuove domande sulla necessità di regolamentazioni più severe per chi possiede cani di razze considerate pericolose

Gian Luca Giosue
4 Min di lettura

Nuova aggressione mortale di cani ai danni di un essere umano, questa volta avvenuta nella zona est di Londra, dove una donna di 50 anni è stata attaccata dai suoi due American Bully, razza simile al Pitbull. Inspiegabile la reazione improvvisa dei due animali che si sono avventati sul corpo della donna ferendola in più punti fino ad ucciderla. Per fermare la furia incontenibile dei Bully, alcuni agenti armati della Metropolitan Police sono dovuti intervenire sulla scena catturando i cani e mettendoli sotto sequestro. 

La legge inglese contro la strage dei cani

Un’aggressione che sconvolge ma non sorprende i cittadini londinesi, avvenendo alla fine di una lunghissima scia di attacchi e decessi causati da cani di razza Bully o Pitbull, soprattutto aventi bambini come vittime. Nel 2021 aveva avuto particolare risonanza la triste storia di Jack Lis, un bambino di 10 anni morto in Galles a seguito di gravi ferite al collo e alla testa inferte da un cane di razza Pitbull. Una serie di aggressioni che aveva profondamente preoccupato il governo britannico, portando alla complessa decisione di vietare categoricamente l’adozione, vendita o acquisto di cani appartenenti a questa razza considerata pericolosa. 

Cani Pitbull American Bully
American Bully è una razza nata negli Stati Uniti negli anni 80, a seguito dell’ibridazione di alcune razze preesistenti come Amstaff, Pitbull e Bulldog americano

La legge è entrata in vigore a partire da gennaio di quest’anno, ma non essendo retroattiva non può impedire ai proprietari di cani di razza Bully di continuare a possederli e pertanto non risolve il problema, almeno non fino al decesso dell’attuale generazione di cani. Una soluzione decisamente poco pratica, che inoltre non risolverebbe il problema neanche se tale razza venisse fatta sparire immediatamente.

Infatti, il divieto nella lista delle razze di cani non più acquistabili in Inghilterra sono presenti anche il Tosa e il Dogo Argentino, ma non altre razze come Rotweiler, Dobermann e Mastino, anch’esse potenzialmente aggressive e che hanno causato attacchi mortali a diverse persone in vari Paesi compresa l’Italia. Se ciò non bastasse, la legge si riferisce solo ai cani effettivamente identificabili all’interno di precise razze, ma cosa succede quando il cane in questione è meticcio?

Pitbull: la necessità di regolamentazioni più adatte

Recentemente, anche nel nostro paese sono state rilevate diverse morti causate da attacchi di Pitbull. L’ultima tragica vicenda è avvenuta a nel comune di Vercelli, dove un bambino di appena 5 mesi è stato attaccato dal cane della sua famiglia, uccidendolo a seguito di un grave trauma alla testa. Troppe aggressioni che richiedono una ferma reazione a livello governativo, ma che sia possibilmente più ragionata di quella attuata in Inghilterra.

Molte persone in tutto il mondo possiedono cani di razze considerate pericolose, ma non tutti aggrediscono passanti o i loro stessi proprietari. Ciò che effettivamente fa la differenza tra questi due scenari sono principalmente due fattori: il tipo di addestramento che l’animale ha ricevuto – possibilmente sin da cucciolo – dai suoi padroni o da addestratori specializzati, e la capacità del padrone di riconoscere e saper gestire i segnali di nervosismo del cane

Pertanto, sarebbe forse maggiormente utile produrre un tipo di regolamentazione che preveda un certo grado di consapevolezza delle persone prima di acquistare o adottare un cane di grossa taglia, indipendentemente dalla razza. Una patente che assicuri un addestramento del padrone prima ancora che dell’animale, a protezione di tutti: del padrone, dei passanti e del cane stesso.

© Riproduzione riservata

TAGGED:
Condividi questo Articolo