Il commissario europeo al Mercato interno, Thierry Breton, ha annunciato oggi un’indagine formale dell’Unione Europea contro Meta, l’azienda madre di Facebook e Instagram. Una decisione innescata dalle crescenti preoccupazioni riguardanti il rispetto degli obblighi previsti dalla Digital Services Act (DSA) da parte di Meta, soprattutto per quanto riguarda la sicurezza e il benessere dei giovani utenti delle sue piattaforme.
Le accuse mosse contro Meta
Secondo Breton, Meta potrebbe non aver fatto abbastanza per mitigare i rischi derivanti dalla progettazione delle interfacce online di Facebook e Instagram, che potrebbero sfruttare i punti deboli e l’inesperienza dei minori, portando a comportamenti di dipendenza o rafforzando l’effetto “tana del coniglio”, ovvero quando un utente viene esposto a contenuti simili fra loro in modo continuo e crescente, spinto dagli algoritmi a consumare sempre più materiale dello stesso tipo.
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Tale preoccupazione è stata sollevata considerando i crescenti segnali di dipendenza digitale tra i giovani utenti e i potenziali impatti negativi sulla salute fisica e mentale dei ragazzi che, complici le varie strategie delle piattaforme social, passano diverse ore al giorno attaccati allo smartphone a guardare contenuti video.
Meta: troppi rischi per i minori
L’indagine dell’UE si concentra sul rispetto da parte di Meta degli obblighi previsti dalla DSA, che richiedono una valutazione e una mitigazione dei rischi potenziali per i minori sulle sue piattaforme. Ciò include la verifica delle misure adottate dall’azienda per prevenire l’accesso dei minori a contenuti inappropriati e per garantire un elevato livello di privacy, sicurezza e protezione per i giovani utenti.
In particolare, l’UE mette in discussione l’efficacia degli strumenti di verifica dell’età utilizzati da Meta e chiede se siano sufficientemente ragionevoli, proporzionati ed efficaci nel prevenire l’accesso dei minori a contenuti dannosi. L’indagine mira anche a esaminare le impostazioni predefinite sulla privacy per i minori, che sono parte integrante della progettazione e del funzionamento dei sistemi di raccomandazione dell’azienda. In risposta alle accuse, un portavoce di Meta ha sottolineato gli sforzi dell’azienda nel garantire un ambiente online sicuro per gli adolescenti, menzionando lo sviluppo di oltre 50 strumenti e politiche volte a proteggerli.
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