Povertà a “livelli mai toccati in 10 anni”: cosa dicono i dati Istat

Il quadro presentato dall’Istat nel rapporto annuale 2024 presenta una situazione più che drammatica, quasi disastrosa

Redazione
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Come diceva un vecchio proverbio: “Fra la povertà e la ricchezza è meglio il vivere“. Mai frase è stata più vera, solo che in Italia la questione allarmante è proprio il permettersi di vivere. Secondo il rapporto annuale dell’Istat i dati sulla povertà assoluta del Paese sono tutt’altro che rincuoranti. Dagli indicatori dell’istituto infatti, nel 2023 si sono raggiunti livelli mai toccati negli ultimi 10 anni e nel contempo, crescono i lavoratori poveri con “il reddito – in particolar modo – quello da lavoro dipendente – che ha visto affievolirsi la sua capacità di proteggere individui e famiglie dal disagio economico“.

Povertà assoluta: in Italia riguarda il 9,8% della popolazione

Il quadro presentato dall’Istat nel rapporto annuale 2024 presenta una situazione più che drammatica, quasi disastrosa. Tra i più poveri ci sono i minorenni: circa 1,3 milioni sono in condizioni di povertà assoluta. Gli italiani sono sempre più poveri: i salari non tengono il ritmo della forte inflazione che pesa sui cittadini e, sempre tenuto conto dell’aumento dei prezzi, il potere d’acquisto è diminuito di un punto e mezzo percentuale fra il 2019 e il 2023, con un conseguente calo dei risparmi e maggiori difficoltà ad arrivare a fine mese.

soldi inflazione
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Il carovita pesa su chi era già in una condizione di disagio economico, aumentando inesorabilmente la percentuale di povertà assoluta nel Paese. Lo scorso anno non ha avuto uno standard di vita dignitoso il 9,8% della popolazione: tre punti in più rispetto al 2014. L’Istituto punta anche i riflettori sul reddito di cittadinanza sottolineando come l’erogazione della misura “ha permesso di uscire dalla povertà a 404 mila famiglie nel 2020, 484 mila nel 2021 e 451 mila nel 2022”.

L’incremento di povertà assoluta ha riguardato principalmente le fasce di popolazione in età lavorativa e i loro figli“, sottolinea l’Istat. Gli indicatori di povertà negli ultimi 10 anni mostrano una “convergenza territoriale tra le ripartizioni, ma verso una situazione di peggioramento”, aggiunge l’Istituto.

Povertà e giovani vanno di pari passo

Nel 2023, 1,3 milioni di minorenni sono in condizioni di povertà assoluta, con un’incidenza del 14%. Il presidente dell’Istat, Francesco Maria Chelli afferma: “Valori più elevati della media nazionale, si rilevano anche per i 18-34enni e i 35-44enni (11,9% e 11,8% rispettivamente). L’incidenza individuale decresce fino al 5,4% dei 65-74enni, il valore più basso, per poi risalire al 7,0% nella fascia di popolazione più anziana, quella degli individui con 75 anni e più“. E’ assodato poi che in Italia ci sono sempre meno giovani: oltre tre milioni di giovani in meno in 20 anni. Il Paese registra nel 2023 appena 10,33 milioni di persone tra i 18 e i 34 anni con un calo del 22,9% rispetto al 2022 quando erano 13,39 milioni.

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Lavoro giovani

Rispetto al picco del 1994, quando rientravano nella fascia i ragazzi del baby boom, il calo è di quasi cinque milioni (-32,3%). Negli ultimi 30 anni c’è stato un incremento speculare delle persone di 65 anni e più cresciute da poco più di 9 milioni nel 1994 a oltre 14 milioni nel 2023 (+54,4%).

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