Bari, sgominata rete di prostituzione minorile: al centro tre “baby squillo” 16enni

La finzione imita la realtà e il nuovo caso di prostituzione minorile a Bari lo conferma. Una storia simile a quella portata sul piccolo schermo dalla serie tv "Baby", che racconta eventi reali accaduti a Roma. Anche nel capoluogo pugliese le "baby squillo" avrebbero accettato i lavori per ottenere soldi da spendere in beni di lusso

Redazione
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Tre “baby squillo” di soli 16 anni, centinaia di euro per ogni rapporto sessuale e una rete di personaggi che gravitavano intorno alle due minori, questo il quadro che si sono trovate di fronte le autorità di Bari. Il vago ricordo della serie tv Baby, ispirata a fatti reali, rende ancora più inquietante la vicenda. Giovani ragazze adescate con la promessa di una vita fatta di lusso sfrenato, scagliate in un mondo di violenze e soprusi.

Una inquietante storia di prostituzione minorile, che ha visto dieci persone arrestate nel capoluogo pugliese con l’accusa di sfruttamento e gestione della prostituzione di tre ragazze minorenni. Gli indagati sono quattro donne e sei uomini.

Due clienti delle ragazze si trovano ora agli arresti domiciliari, poiché hanno comunque consumato rapporto sessuali in cambio di soldi con ragazze minorenni, pur essendo a conoscenza della loro minore età. L’obbligo di dimora nel comune di residenza è invece stato dato a un altro cliente e al proprietario della struttura ricettiva in cui si consumavano i rapporti.

Il caso è stato aperto nel marzo 2022, quando la mamma di una delle ragazze ha denunciato i fatti alle autorità, resasi conto dei comportamenti sospetti della figlia. La madre della minore aveva notato inoltre che la figlia frequentava una ragazza maggiorenne, conosciuta in quanto escort. Le indagini hanno portato alla luce le dinamiche degli eventi attraverso appostamenti, intercettazioni e interrogatori.

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Prostituzione minorile Bari

Bari, i fatti

La vicenda è iniziata nell’ottobre 2021 e le province pugliesi coinvolte sono Bari e BAT, dove si trovano le strutture ricettive in cui le ragazze portavano i clienti. Le tre minorenni avevano 16 anni quando sono state introdotte nel mondo della prostituzione, con la promessa di guadagnare facilmente. Infatti molti clienti le pagavano persino centinaia di euro a rapporto.

I soldi venivano utilizzati per comprare abiti, borse e frequentare ristoranti di lusso, cercando di rispettare diverse accortezze per non essere scoperte. Avevano, per esempio, un telefono specifico per il lavoro che veniva messo negli annunci appositi online per essere contattate dai clienti. La gestione delle attività era ben distribuita tra le persone coinvolte. Ognuno aveva un proprio compito: c’era chi prenotava le strutture in cui le ragazze avrebbero incontrato i clienti, chi si occupava di accompagnare le ragazze nelle camere e chi prendeva gli appuntamenti. Il 29enne che sfruttava le ragazze e le donne coinvolte, era solito aspettarle nelle camere vicine per poter riscuotere lui stesso il pagamento e poi consegnare il 50% alle minorenni.

Bari e le somiglianze con la vicenda romana

I fatti accaduti in Puglia ricordano la trama della serie tv Netflix Baby, ispirata a una vicenda realmente accaduta a Roma. La storia romana è stata portata all’attenzione dei media nel 2014. Le minorenni coinvolte sono conosciute come le “baby squillo“, due ragazze dei Parioli, che provenivano da famiglie dell’alta borghesia della capitale. Le ragazze hanno deciso di intraprendere questa strada per fare i soldi facilmente e permettersi un certo stile di vita, comprandosi abiti e frequentando locali di lusso. Lo scandalo deriva non solo dalla giovane età delle ragazze e dai motivi per cui facevano quella vita, ma anche dai clienti che incontravano. Questi erano infatti uomini importanti, alcuni venivano persino dalla tv, dalla politica e dallo sport.

Ciò che troppo spesso non viene sottolineato, però, è il ruolo dei clienti delle cosiddette “baby squillo“. Uomini, spesso consapevoli della minore età delle prostitute, che decidono comunque di consumare con loro rapporti sessuali. Uomini che nella maggior parte dei casi non ricevono alcuna condanna pur essendosi macchiati di un crimine orribile.

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