Valditara: “A che serve studiare i dinosauri in 3a elementare?”

Il ministro Valditara ha deciso di ostracizzare i dinosauri dai programmi scolastici delle elementari, scatenando una bufera di polemiche nei suoi confronti per aver parlato di materie di studio in termini utilitaristici

Gian Luca Giosue
4 Min di lettura

Durante l’ultimo incontro della rassegna Direzione Nord, il Ministro dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara, ha messo in luce la sua visione per un cambiamento radicale nell’approccio didattico nelle scuole italiane, enfatizzando la necessità di ridurre l’uso dei cellulari a favore di metodi di insegnamento più tradizionali che comprendano libri e scrittura manuale, e riducendo gli argomenti di studio. 

Il Ministro ha espresso preoccupazione per gli effetti negativi degli smartphone sulla capacità di concentrazione e creatività dei bambini, affermando che sussistono diversi studi a supporto della sua posizione. A differenza dei tablet, già ampiamente integrati come strumenti didattici nelle scuole primarie, i cellulari sono visti come potenzialmente dannosi, non solo per l’apprendimento ma anche per il benessere psicologico degli studenti, aumentando il rischio di dipendenza. “In un’epoca dominata dalla tecnologia, il ritorno all’importanza del libro e della scrittura manuale è essenziale“, ha dichiarato Valditara.

Valditara: basta cellulari e dinosauri

La sua proposta non riguarda solo la limitazione tecnologica, ma anche una revisione dei programmi scolastici, spesso sovraccarichi di nozioni più o meno utili. Il Ministro ha sollevato dubbi sull’utilità di insegnare dettagliatamente un numero eccessivo di argomenti piuttosto che contrarsi su un numero minore di temi, ma “di maggiore importanza”.

In particolare, il ministro ha criticato la presenza nei programmi scolastici delle elementari, di argomenti come: le diverse specie di dinosauri, ormai estinti da milioni di anni, e pertanto – secondo Valditara – poco interessanti ai fini del percorso di studio dei ragazzi: “Si insegna troppa roba. In terza elementare si va a narrare e a spiegare tutte le specie di dinosauri. Addirittura c’era un animale vissuto 40 milioni di anni fa e questi bambini devono studiare e imparare questo animale vissuto in Messico ed estinto da milioni di anni. Tutto questo, ma a che serve?“. Sarebbe pertanto utile proporre una riduzione dei contenuti didattici al fine di migliorare la qualità dell’educazione.

Dinosauri
Le principali piattaforme social sono state invase da centinaia di post con immagini di dinosauri e commenti indignati nei confronti del Ministro Valditara

Opinioni contrastanti sulle parole di Valditara

Le reazioni a questa proposta sono miste, con alcuni educatori e genitori che applaudono l’idea di minimizzare le distrazioni tecnologiche, mentre altri temono che possa limitare l’accesso degli studenti agli strumenti educativi contemporanei, specie in un contesto altamente digitalizzato che continua ad evolvere, integrando sempre più smartphone e computer nel mondo del lavoro e nella vita privata delle persone.

Anche l’idea di eliminare argomenti dai programmi risulta controversa. Indipendentemente da esempi estremi e rari, che poco aiutano a rappresentare la complessa realtà dei programmi scolastici italiani, quali criteri potrebbero essere utilizzati per eliminare o potenziare argomenti di studio? Eliminare argomenti che, indipendentemente dalla loro utilità, possono aiutare a sviluppare un interesse di un bambino delle elementari verso lo studio, può davvero trasformarsi in una strategia vincente? Ma soprattutto, ridurre lo studio all’apprendimento di nozioni “utili” piuttosto che alla ricerca della cultura individuale, può davvero essere considerato uno slogan positivo per un ministro dell’istruzione?

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