Elezioni presidenziali in Ciad: l’Occidente rischia di perdere l’ultimo porto nel Sahel

Le elezioni in Ciad rappresentano un evento piuttosto importante anche a livello internazionale, in quanto, tale appuntamento con le urne avrà le potenzialità, non solo di influenzare il destino della nazione, ma anche gli equilibri regionali e l'interesse dell'Occidente, soprattutto della Francia

Redazione
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Il Ciad si prepara oggi a eleggere il suo nuovo presidente. Con dieci candidati in lizza per la presidenza, tra cui il presidente di transizione, il generale Mahamat Idriss Dèby, e il suo primo ministro, Succès Masra, l’attenzione internazionale è saldamente puntata sulla capitale N’Djamena. Tuttavia, nonostante la grande rilevanza di questo momento, sono state sollevate gravi polemiche e preoccupazioni riguardo alla validità e alla trasparenza del processo elettorale, con molti ciadiani che lamentano di non essere registrati nelle liste elettorali.

Le elezioni si tengono dopo tre decenni di dominio sotto il presidente Idriss Dèby Itno, ucciso in combattimento nel 2021. A seguito della scomparsa, suo figlio Mahamat è stato portato al potere da un gruppo di generali, suscitando interrogativi sulla legittimità e sul futuro del governo ciadiano. Il presidente di transizione, sostenuto dal Movimento Patriottico di Salvezza (Mps), fondato dal padre defunto, cerca ora di consolidare il proprio potere attraverso le elezioni odierne.

Ciad: la perdita del controllo occidentale e l’avanzata russa

Tuttavia, il clima politico nel Ciad è carico di tensioni e sfide. L’opposizione denuncia la mancanza di equità nel processo elettorale e critica aspramente la presenza militare francese nel Paese. Tale critica rispecchia una crescente retorica anti-francese che ha guadagnato terreno in diverse nazioni della regione del Sahel, alimentata da un sentimento anticolonialista e anti-imperialista.

La Francia, dal canto suo, si sforza di mantenere salda la sua presenza militare nel Ciad, nonostante le crescenti critiche e la richiesta di ritiro avanzata da alcune fazioni politiche. Il Ciad, da lungo tempo, ha occupato un ruolo cruciale nell’immaginario strategico dell’esercito francese, essendo stato coinvolto in varie operazioni militari francesi nel corso degli anni. Tuttavia, l’espansione dell’influenza russa nella regione aggiunge una nuova complessità alla situazione. La presenza dei paramilitari russi in paesi confinanti come Libia, Sudan, Repubblica Centrafricana e Niger sta mutando gli equilibri di potere e mina ulteriormente la stabilità della regione.

Dopo l’abbandono dell’esercito americano dal territorio nigerino, nonostante la permanenza delle truppe italiane, l’intera regione del Sahel è stata lasciata praticamente senza difese rispetto a una più che probabile avanzata dell’influenza russa. Parte della popolazione si trova già schierata con Mosca esprimendo sentimenti filo-russi. Pertanto, è evidente che l’esito delle elezioni in Ciad, non solo plasmerà il futuro del Paese, ma potrebbe avere anche ripercussioni significative sulla stabilità e sulla sicurezza dell’intera regione del Sahel.

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