Intorno alle 2 di questa notte il carcere minorile Beccaria di Milano è stato teatro di un terribile incendio. Nessuna vittima e nessun ferito, solo tanta paura ed ora la consapevolezza sempre maggiore della precaria situazione che si vive all’interno dell’istituto. Le scioccanti immagini di qualche settimana fa, con cui sono venuti alla luce i terribili abusi subiti dai detenuti minorenni, non sembravano essere abbastanza.
Il carcere, ora, è di nuovo al centro del ciclone, a causa delle conseguenze e soprattutto delle cause del rogo. Secondo quanto finora ricostruito dai vigili del fuoco, sembrerebbe che le fiamme siano scaturite da una cella al secondo piano del carcere Beccaria. L’incendio si sarebbe quindi espanso anche ad alcune celle vicine e i vigili del fuoco avrebbero impiegato circa tre ore per riuscire a domare le fiamme. Intorno alle 5 del mattino, quindi, il carcere minorile Beccaria è stato dichiarato fuori pericolo.
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Dopo i terribili fatti venuti alla luce nelle settimane precedenti, l’incendio verificatosi questa notte non ha fatto altro che dimostrare ancora una volta le terribili condizioni in cui versa il carcere per minori Beccaria. A sottolineare questo aspetto anche il segretario generale del Sindacato di Polizia Penitenziaria Aldo di Giacomo, che ha voluto evidenziare come le colpe delle pessime condizioni dell’istituto non siano da imputare solo ai suoi dipendenti.
“Qualcuno forse si era illuso di scaricare tutto sulla polizia penitenziaria – ha infatti dichiarato Di Giacomo – L’episodio è solo la nuova conferma che siamo in presenza di un istituto difficile in particolare per età e provenienza dei giovani detenuti. Senza dimenticare gli episodi di rivolta e di violenza passati ad opera degli stessi detenuti e che a Natale del 2022 fu teatro di una rocambolesca evasione durante la quale fuggirono in sette, tutti rientrati o catturati“.
Il sindacato, quindi, ha voluto invitare nuovamente “ad abbassare i riflettori sugli agenti coinvolti e prima di mettere alla ‘gogna’ i colleghi attendere il corso delle indagini e dell’iter giudiziario, tenendo conto che la responsabilità degli indagati sarà definitivamente accertata solo con sentenza irrevocabile di condanna“. Insomma, non è solo colpa degli agenti, i quali però sembrerebbero essere imputati per maltrattamenti e violenze.
Di Giacomo, però, conclude il suo discorso con una riflessione: “Sinora a pagare sono sempre e solo gli agenti e il personale penitenziario. Nello ‘sfacelo’ generale del nostro sistema penitenziario per l’assenza dello Stato è sin troppo facile prendersela con l’anello più debole della catena. Non riusciamo infatti ad intravedere alcun segnale, nel merito delle carenze di strutture e gestione del personale penitenziario al Beccaria, come in tanti istituti per minori e non, sempre confusa ed inadeguata ad affrontare le situazioni di emergenza“
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