L’Italia e la tutela degli alberi monumentali, foreste e boschi

In Italia è sempre più importante la tutela del legame tra le piccole comunità e la flora che le circonda

Redazione
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In un periodo caratterizzato da eventi climatici estremi è necessario attenzionare alla relazione tra le comunità e la flora in cui sono immerse. Di questo specifico rapporto tratta il report “Piccoli Comuni e Alberi Monumentali d’Italia 2024”, voluto dalla Fondazione Symbola insieme a Masaf, Coldiretti, Fai Cisl e AMI Alberi Monumentali d’Italia. Il focus è soprattutto sui piccoli comuni e sugli alberi monumentali, boschi e foreste che questi ospitano.

La valorizzazione di questo legame è fondamentale, perché si riferisce al 36,6% del territorio italiano. Una parte di territorio che offre importanti servizi ecosistemici e possibilità di valorizzazione economica, come il turismo, quindi delle opportunità di sviluppo per le comunità. Circa la metà degli alberi monumentali in Italia si trova proprio nei piccoli paesi, alcuni dei quali possono raccontare delle storie particolari.

Le storie della flora in Italia

A Luras in Sardegna, per esempio, troviamo uno degli ulivi più antichi d’Europa. Nel paesino toscano Pienza c’è invece il primo albero dichiarato monumento verde, che ha portato anche in Italia la tutela degli alberi monumentali. I paesi campani sono ricchi di foreste, nonostante la Campania sia spesso associata a paesaggi marini. Inoltre, molti alberi monumentali campani antichi sono legati a storie e leggende popolari, come la roverella della Badia di San Vito ad Aquilonia. Se la Puglia è la Regione con meno boschi in Italia, il Friuli-Venezia Giulia è una delle Regioni con più foreste e si trova in prima posizione per numero di alberi monumentali. Tra il montuoso e freddo nord e il soleggiato ambiente marino del meridione, le piccole cittadine del Bel Paese offrono un’importante ricchezza di paesaggi che viene raccontata in questo report.

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