Ucraina: Macron vuole mandare soldati a combattere la Russia

La guerra tra Russia e Ucraina, ormai arrivata al suo 800esimo giorno, non sembra destinata a finire molto presto: negli ultimi giorni, nuove gravi accuse sono emerse da entrambi i fronti del conflitto, mentre altri attori dello scacchiere internazionale minacciano di mandare le proprie truppe sul campo di battaglia

Redazione
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Recentemente, Alexander Bastrikyn, a capo del Comitato investigativo di Mosca, ha sollevato una questione presso l’Onu riguardo alla scoperta di cadaveri di civili torturati ad Avdiivka, suggerendo una possibile violazione dei diritti umani da parte delle forze ucraine. Parallelamente, l’organizzazione Human Rights Watch ha rivelato che, dallo scorso dicembre, almeno 15 soldati ucraini che tentavano di arrendersi sono stati giustiziati a sangue freddo dalle forze russe, aggiungendo peso alla narrazione di una guerra segnata sin dal principio da brutalità e violazioni della legge internazionale. 

Russia: distruzione sul campo di battaglia

Queste accuse si sommano al dossier presentato dall’amministrazione americana all’Onu, in cui si sostiene che la Russia abbia impiegato armi chimiche, specificamente la cloropicrina, contro le truppe ucraine a Tavriisk, nella regione di Kherson. Il Cremlino ha risposto a queste accuse attraverso il suo portavoce Dmitry Peskov, definendole “odiose e infondate” e ribadendo l’impegno della Russia al rispetto degli obblighi internazionali.

Putin, guerra Ucraina
Presidente della Russia, Vladimir Putin

Nel frattempo, l’intelligence americana, rappresentata da Avril Hines, prevede che il conflitto sia destinato a protrarsi, segnalando un consolidamento della posizione russa. Questo mentre Vladimir Putin annuncia un aumento della spesa per la difesa al 7% del PIL, esibendo a Mosca i suoi “trofei di guerra“: una serie di carcasse di tank occidentali conquistate in Ucraina. Nel frattempo, gli attacchi continuano su altri fronti: un centro sportivo a Derhachi è stato colpito, ferendo 8 bambini, e un attacco missilistico a Odessa ha danneggiato gravemente un deposito postale contenente tonnellate di medicinali. Inoltre, sono stati segnalati attacchi russi con droni kamikaze lanciati dalla centrale nucleare di Zaporizhzhia, nonché raid su Nikopol.

La minaccia di Macron alla Russia

Sul campo di battaglia, le forze russe continuano a guadagnare terreno, avendo recentemente occupato Berdychiv e Ocheretyne nel distretto di Donetsk, mentre immagini di distruzione emergono da Chasiv Yar, che, sulla scia di quanto accaduto ad Avdiivka, è stata completamente rasa al suolo. Immagini che hanno provocato forti reazioni internazionali, inclusa quella del presidente francese Emmanuel Macron, che in una recente intervista non ha escluso l’invio di truppe di terra qualora Mosca dovesse sfondare le linee del fronte. 

In risposta alle minacce, il ministero degli Esteri russo ha accusato Macron di cambiare posizione frequentemente, mentre il vicepremier italiano Matteo Salvini ha rassicurato sulla non adesione dell’Italia ad un eventuale attacco occidentale a Mosca, chiarendo che “mai un soldato italiano morirà nel nome di Macron“. Eppure, gli accordi del paese con la NATO rendono piuttosto complesso rifiutarsi di partecipare a una missione militare, pertanto, qualora dovesse esserci un contatto tra le forze militari francesi e quelle russe, difficilmente l’Italia potrà voltarsi dall’altra parte.

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