USA pronti a riclassificare la Marijuana: droga a basso rischio

Il governo del presidente Joe Biden sta per compiere un passo epocale nel panorama delle politiche sulle droghe negli Stati Uniti, preparandosi a classificare la marijuana come una sostanza con un livello di rischio paragonabile a quello dei farmaci da prescrizione come gli steroidi anabolizzanti. La notizia, ampiamente anticipata dai media statunitensi, ha suscitato un dibattito intenso in tutto il paese

Redazione
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Da quando, nel lontano 1971, la marijuana è stata inserita nella stessa categoria delle sostanze altamente pericolose come l’eroina, le metanfetamine e l’LSD, il suo status legale non ha subito modifiche significative negli Stati Uniti. Tuttavia, secondo fonti ufficiali della Casa Bianca citate dal Washington Post e da altre importanti reti televisive come MSN, CNN e NBC, si avvicina una svolta storica: il Dipartimento della Salute e dei Servizi Umani si appresta a riclassificare la marijuana, aprendo così la strada a un cambiamento epocale dopo più di mezzo secolo.

La notizia ha suscitato grande interesse e anticipazioni in tutto il paese, poiché la nuova classificazione potrebbe avere profonde implicazioni sulla politica della cannabis a livello federale e statale. Sebbene la misura non comporti l’immediata legalizzazione della marijuana a livello federale, è probabile che porti a un ampliamento dell’accesso al farmaco per scopi medicinali e a un rafforzamento dell’industria della cannabis negli Stati che hanno già adottato leggi a favore della legalizzazione.

Joe Biden
Presidente USA, Joe Biden

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Attualmente, la marijuana per uso ricreativo è legale in 24 Stati, con restrizioni che limitano l’accesso a coloro che hanno almeno 21 anni di età. Inoltre, la marijuana a fini terapeutici è legale in 13 Stati, oltre a quelli che già permettono l’uso ricreativo. Questo cambiamento nella classificazione federale potrebbe portare a una maggiore armonizzazione delle politiche statali e federali sulla marijuana, aprendo la strada a un’espansione significativa dell’industria della cannabis e all’accesso a trattamenti terapeutici per un numero sempre maggiore di pazienti.

Mentre si attendono ulteriori sviluppi e dettagli sulla proposta di riclassificazione della DEA (agenzia federale antidroga), è evidente che l’America si stia avviando verso una nuova fase nella sua lunga e complessa storia con la cannabis. Con l’ opinione pubblica che sempre più spesso si schiera a favore di una maggiore liberalizzazione delle politiche sulla marijuana, questo passo del governo potrebbe segnare l’inizio di un cambiamento significativo nell’approccio nazionale alla gestione della cannabis e delle sue implicazioni sociali, economiche e mediche.

D’altro canto, la novità potrebbe rappresentare anche una mossa ad effetto di Biden per riconquistare un po’ di consensi in vista delle elezioni presidenziali previste per il prossimo novembre, dato che, negli Stati Uniti, la compravendita e il consumo di marijuana – legale o illegale che sia – rappresenta un mercato che comprende milioni di persone (e svariati milioni di dollari), che potrebbero trovare la novità particolarmente interessante.

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