La Russa a testa in giù: le scuse di Riondino per la foto pubblicata

Riondino avrebbe chiesto scusa per il suo gesto a seguito delle molte polemiche prodotte nei giorni scorsi. Il sentimento antifascista rimane, ma forse esistono metodi più democratici per esprimerlo

Redazione
3 Min di lettura

L’attore e regista Michele Riondino ha scatenato una bufera di polemiche sui social media dopo aver pubblicato su Facebook una fotografia capovolta del presidente del Senato Ignazio La Russa durante la giornata del 25 aprile. L’immagine mostra un giovane La Russa accanto a un manifesto raffigurante Benito Mussolini, con un mazzo di fiori davanti. Il commento che accompagna la foto recita: “Non ci sono più i fascisti di una volta, solo pecore“.

Indignazione contro Riondino

La reazione non si è fatta attendere: a distanza di due giorni, il post ha suscitato una valanga di commenti, molti dei quali esponenti del governo o del centrodestra, solidali con il presidente del Senato. Il presidente della Camera dei deputati, Lorenzo Fontana, ha condannato fermamente l’atto, definendola “lesiva delle Istituzioni“. In risposta alle critiche, Riondino ha pubblicato un altro post utilizzando la stessa immagine, ma questa volta nel verso corretto, commentando sarcasticamente: “Ok ok ho attirato la vostra attenzione, ora rigiro la foto e vediamo se la sua posizione originale provoca lo stesso scandalo“.

Riondino
La Russa a testa in giù: le scuse di Riondino per la foto pubblicata 3

Nel suo post l’attore ha sostenuto che in passato i fascisti erano più autentici e spavaldi, mentre oggi molti hanno paura di definirsi tali, tradendo la propria identità. Le reazioni politiche non si sono fatte attendere: esponenti del centrodestra hanno definito l’uscita di Riondino vergognosa e spregevole, accusandolo di cercare pubblicità a buon mercato. 

Il presidente di Fratelli d’Italia in Senato, Lucio Malan, ha condannato l’attacco alle istituzioni, il vicepresidente del Senato, Gian Marco Centinaio, ha parlato di metodi fascisti utilizzati dall’attore, mentre il Ministro del Turismo Daniela Santanchè ha ironizzato sulla mancanza di creatività di Riondino.

Un gesto antifascista o antidemocratico?

Il post ha generato un acceso dibattito tra i commentatori, con posizioni sia di sostegno che di condanna nei confronti di Riondino. Tra gli utenti dei social media, alcuni hanno espresso il loro apprezzamento per l’attore o lo hanno messo in guardia da possibili conseguenze delle sue azioni. Al contrario, altri hanno fatto notare l’ipocrisia di fondo nel suo gesto. 

D’altronde, impiccare simbolicamente per i piedi un esponente politico, indipendentemente dal partito di riferimento, risulta essere un gesto tutt’altro che democratico. Come affermato anche dalla senatrice di Forza Italia, Licia Ronzulli: “Pretendono di chiedere la patente di antifascismo e poi usano metodi fascisti“.

Sembra essersene reso conto anche lo stesso Riondino, che durante un’intervista a Il Fatto Quotidiano, chiede scusa per il gesto, ma non per le intenzioni: “Mettiamola così: chiedo scusa. Ma vediamo chi c’è in quella foto, e cosa vi avviene. Il presidente del Senato, seconda carica dello Stato, si dichiara anti-antifascista. E dunque è anti-Costituzione”.

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