Il presidente del Veneto ammette: «Noi i primi a chiedere lo Stato di emergenza, ci aiuterebbe». Sul caldo: «2003 e 2017 furono annate simili, ora ci rimbocchiamo le maniche e superiamo questa fase»
«La situazione è drammatica, non piove da 120 giorni in modo copioso e di certo non abbiamo la bacchetta magica», dice il presidente del Veneto, Luca Zaia, intervenuto a Rai Radio Uno. Il governatore, riflettendo sulla situazione della siccità e l’inevitabile ricaduta di tali condizioni atmosferiche sull’agricoltura, spiega: «Ci vuole adozione di regole dettate dal buonsenso per evitare sprechi di risorse idriche».
Zaia ricorda: «Come Regione siamo stati i primi a chiedere lo Stato di emergenza, il 21 aprile, questo ci aiuterebbe dal punto di vista formale a dare una mano a chi sta subendo gli effetti di questa mancanza di piogge. Il mondo dell’agricoltura è in grande difficoltà».
«Lo scenario non è rassicurante, tutt’altro. Tuttavia, io non faccio parte della schiera degli allarmisti che parlano di caldo mai visto prima. Nel 2003 ci fu un’annata simile e anche nel 2017. Il tema centrale è che siamo in difficoltà. Sul Veneto, però, ripongo le mie speranze, conosciamo la cultura del non spreco».
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