Marocco, nasce l’app di incontri halal e qualcuno chiede: “La consiglieresti a tua sorella?”

Un app per musulmani praticanti dove conoscere il futuro marito o la nuova moglie senza infrangere i dettami della religione islamica

Redazione
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MaaOool” è la nuova app di incontri inventata dal blogger e imprenditore digitale Sheikh Sar, nome d’arte di Ilyass Lakhrissi, che ha deciso di dare la possibilità anche ai musulmani praticanti del Marocco di incontrare la propria anima gemella sul web. Una app di incontri “halal“, ovvero rispettosa dei dettami della religione islamica, che impongono rigide regole pre-matrimoniali alle coppie musulmane.

La nuova applicazione è stata sponsorizzata dallo stesso blogger sui suoi canali social, come una sorta di copia di Tinder, dove però è vietato compiere qualsiasi rapporto sessuale prima del matrimonio. Insomma, una app necessaria solo per incontrare la persona giusta ed iniziare il percorso che poi porterà la compie a celebrare le nozze. La notizia della nuova applicazione, il cui nome è traducibile in italiano col termine giudizioso, è sembrata a molti una sorta di presa in giro e soprattutto un tentativo di monetizzare utilizzando i dettami dell’Islam.

Lakhrissi, però, sembra intenzionato a proseguire con il suo percorso nella speranza che l’applicazione abbia in Marocco un successo simile a quello di Tinder nel resto del mondo. Le regole di MaaOoolsono ferree e il suo fondatore sembra aver pensato ad ogni scenario possibile che potrebbe verificarsi durante il periodo della conoscenza tra i due futuri sposi.

Marocco, le regole di “MaaOoolper una frequentazione “halal

Lakhrissi ha spiegato che l’app sarà a pagamento in Marocco, con un costo di circa 30 euro per gli uomini e 10 euro per le donne per un periodo di trenta giorni di utilizzo. Proprio il prezzo, più alto per gli uomini, dovrebbe tenere lontano malintenzionati che magari avrebbero intenzione di utilizzare l’app con intenzioni poco rispettose della religione. In questo modo, poi, sarebbero tenuti lontanti anche i cosiddetti “perditempo“, così da permettere a coloro che realmente sono intenzionati a trovare moglie o marito di trovare ciò che cercano.

Poi, per permettere a tutti si sentirsi più sicuri, ci sarà anche la possibilità divisualizzare le conversazioni private tra gli utenti dell’app“. In questo modo nessuno se la sentirebbe di trattare male una donna o mancarle di rispetto, e viceversa. Quello che viene da chiedersi è se questo escamotage non renda però la conversazione un po’ falsata, visto il terrore che qualcun altro possa decidere di leggere i messaggi tra le due persone. Gli iscritti dovranno inoltre fornire gran parte delle loro informazioni personali, tra cui nome, cognome, numero di telefono e una foto personale, così come dati sensibili relativi al colore della pelle e allo stato civile.

In Marocco, però, non tutti sono rimasti particolarmente soddisfatti dalla creazione di questa app. C’è chi si è chiesto anche “Che ruolo gioca Dio in tutto questo?“, per poi proporre di “consultare prima gli studiosi dell’Islam e poi riavviare le macchine“. Altri, invece, hanno pronunciato una domanda ben più personale: “Tu consiglieresti questa app a tua sorella?“.

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