Messina Denaro aveva un profilo Instagram: più di 60 follower

A quanto pare, neanche un boss mafioso latitante riesce a resistere al fascino dei social media. Messina Denaro aveva ben due account, uno su Instagram e uno su Facebook

Redazione
2 Min di lettura

Nuovi dettagli emergono sul lungo periodo di latitanza di Matteo Messina Denaro, il noto boss di Cosa Nostra, grazie alle scoperte dei carabinieri del Ros e della procura di Palermo. Secondo le indagini, Messina Denaro operava su due profili social utilizzando lo pseudonimo di Francesco Averna, un nome inventato di sana pianta. Quantomeno evitava di pubblicare post pubblici, preferendo invece utilizzare la messaggistica privata per comunicare. Questa strategia gli permetteva di mantenere un basso profilo e al contempo vivere alla luce del sole senza destare sospetti.

La rete di contatti di Messina Denaro

“Francesco Averna” sui social media appariva come un medico laureato presso l’Università Bocconi di Milano e residente in Sicilia. La foto del profilo ritraeva un cagnolino bianco con un fazzoletto al collo, probabilmente un modo per mantenere un’immagine innocua e non sospetta. Nonostante la sua identità fittizia, il boss di Cosa Nostra aveva alcune decine di follower, alcuni presumibilmente ignari di aver messo il “segui” a un mafioso.

Denaro
Profilo Instagram di Messina Denaro

Su Instagram seguiva 447 profili e aveva più di 60 follower, tra cui diversi commercianti di Campobello di Mazara, città in cui viveva. Le indagini hanno rivelato che alcuni residenti della città avevano avuto contatti con Messina Denaro, senza sospettare minimamente della sua vera identità. Ad esempio, un giovane impiegato in una pizzeria ha raccontato di averlo visto spesso ordinare pizza e bibite senza mai sospettare della sua vera identità.

La scoperta del finto profilo sui social network aggiunge un altro tassello all’elaborata ricerca condotta dalla procura di Palermo e dal procuratore Maurizio de Lucia per scoprire le protezioni e le connessioni che Messina Denaro aveva durante la sua latitanza. Non sarebbe neanche la prima volta che le indagini portano gli investigatori sui social network per rintracciare il boss latitante. Già nel 2013, Messina Denaro era stato individuato grazie alla sua attività su Facebook, dove comunicava con la sorella Anna Patrizia, la quale usava lo pseudonimo di “Lucilla”.

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