Salvini al centro delle accuse, il Nord non gradisce i manifesti per le Europee

Al "Più Italia, meno Europa", la fronda settentrionale del partito risponde con "Troppa Italia". Le accuse contro l'assessore siciliano Luca Sammartino creano nuovi dibattiti all'interno del partito, che per ora si dice "convinto che il nostro collega dimostrerà la sua estraneità ai fatti"

Redazione
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I manifesti elettorali scelti da Matteo Salvini per pubblicizzare la Lega alle prossime elezioni europee hanno aperto un nuovo solco all’interno del suo partito, soprattutto tra coloro che già da tempo non ritengono più il segretario adatto al suo ruolo. Al “Più Italia, meno Europa“, in molti rispondo “Troppa Italia” e i messaggi sulle chat di partito si infuocano. “Ogni scusa è buona per attaccare Matteo, visto che a giugno si preannuncia una sconfitta, ma dopo le elezioni l’attacco sarà più massiccio“, dice un deputato che invece non ha intenzione di allontanarsi da Salvini.

I sondaggi vedono la Lega troppo vicina a Forza Italia, addirittura in pericolo di essere sorpassata dal partito di Antonio Tajani, ed ora le accuse contro Luca Sammartino, vice presidente e assessore all’Agricoltura della Regione Siciliana per la Lega, scuotono ancora di più il partito.

La Lega è garantista e confida nell’innocenza del suo uomo, il quale per ora si dice “sereno e certo che emergerà la totale estraneità ai fatti, risalenti a cinque anni fa“. Sammartino è stato sospeso dall’incarico per un anno, a causa delle accuse di voto di scambio e corruzione. La Lega però insiste: “Siamo e rimaniamo garantisti e siamo erti che il nostro collega, di cui conosciamo il senso delle Istituzioni e l’abnegazione nel servire la Sicilia, dimostrerà la sua estraneità ai fatti che gli vengono contestati“.

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Luca Sammartino, assessore all’Agricoltura della Regione Siciliana per la Lega

Salvini si trova accerchiato, in particolare dopo la scomunica giunta lo scorso sabato dal Senatùr Umberto Bossi, che più di tutti teme il catastrofico risultato delle elezioni europee. I manifesti elettorali, poi, hanno sconvolto le Regioni del Nord Italia, come conferma Gian Marco Centinaio: “Ho il telefono pieno di messaggi di gente sconcertata e non solo al Nord“. A far discutere poi è l’ipotesi della candidatura del generale Roberto Vannacci, che non convince neanche gli stessi deputati della Lega.

Lo stesso Centinaio aveva dichiarato: “Se Vannacci sarà candidato nella mia circoscrizione non lo voterò, sceglierò uno della Lega che si è fatto il mazzo sul territorio“. L’ipotesi, quindi, è che il generale sia candidato solo nella circoscrizione del centro Italia.

La Lega di Salvini e i dubbi sulle accuse a Sammartino

La Lega di Salvini si aggrappa al garantismo e non si sbilancia su Sammartino, se non per sottolineare che per ora non vi è nulla di certo. L’assessore siciliano è per ora accusato di corruzione e voto di scambio, in relazione all’elezione di Caterina Chinnici alle elezioni del 2020, ma bisognerà attendere il processo prima di giungere a conclusioni affrettate. Andrea Crippa, vicesegretario della Lega, ha voluto specificare che al momento dei presunti illeciti, il 2019, “Sammartino non era con la Lega, quindi non c’entriamo nulla“. Poi, si è mostrato scettico su un punto centrale della questione: “Le indagini sono state chiuse nel 2021 ma solo oggi arrivano i provvedimenti, dopo tre anni, guarda caso a ridosso delle Europee“.

Andrea Crippa
Andrea Crippa (Lega)

Insomma, nel 2019 Sammartino non era ancora legato alla Lega ma era deputato del Partito Democratico e in più ai leghisti la concomitanza tra le accuse e le prossime elezioni sembra un po’ sospetta. “Siamo certi che Sammartino saprà dimostrare la propria innocenza” ha poi dichiarato Claudio Durigon, sottosegretario al Lavoro della Lega e artefice dell’allargamento al centrosud del partito, la stessa parte d’Italia che oggi sta provocando così tanti problemi a Matteo Salvini.

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