Bari, indagato assessore al Bilancio: Decaro revoca la nomina

L’ipotesi al vaglio della magistratura è che questi abbiano prodotto documenti fasulli per ottenere tra il 2019 e il 2022 circa 8,8 milioni di euro di fondi di Garanzia Giovani

3 Min di lettura

Un nuovo scossone giudiziario ha coinvolto l’amministrazione del Comune di Bari. L’assessore al Bilancio, Alessandro D’Adamo, è accusato di truffa ai danni dell’Ue sui finanziamenti Garanzia Giovani. Immediata la decisione del sindaco Pd Antonio Decaro di revocargli la delega. La questione si abbatte su un’Amministrazione già fragile per via dell’indagine da parte della magistratura, per le verifiche di sospette infiltrazioni mafiose e presunti voti di scambio che arrivano fino alla Regione Puglia a guida Dem con Michele Emiliano.

Bari: D’Adamo e la formazione giovani

All’età di 45 anni, D’Adamo è stato nominato a marzo 2017 su indicazione delle liste Iniziativa Democratica-Sud al Centro, gruppo presente al Comune di Bari con alla guida l’ex assessore regionale Alfonsino Pisicchio e l’ex assessore comunale Anita Maurodinoia. Entrambi sono ai domiciliari per due diverse inchieste: il primo per concorso in utilizzo di fatture false e turbativa d’asta, mentre la seconda per associazione per delinquere finalizzata alla corruzione elettorale assieme al marito Sandro Cataldo.

L’indagine a carico di D’Adamo è relativa alla gestione di tre associazioni per la formazione giovani: Kronos, Sinergia e Kronos. Tra queste, due sono attribuite a D’Adamo e alla sorella Annalisa, anche lei sotto indagine. Il fascicolo riguarda anche una terza persona: Danilo Cicchetti. L’ipotesi al vaglio della magistratura è che questi abbiano prodotto documenti fasulli per ottenere tra il 2019 e il 2022 circa 8,8 milioni di euro di fondi di Garanzia Giovani, stanziati per sostenere l’inserimento lavorativi di donne e uomini fra i 15 e i 34 anni. Di fatto, si ipotizza che Kronos abbia richiesto erogazioni fornendo dati e informazioni su assunzioni che non sarebbero mai accadute.

Ieri mattina gli investigatori del Nucleo di polizia economico-finanziaria della Guardia di finanza di Bari hanno eseguito perquisizioni negli uffici delle associazioni tra Bari, Andria e Lecce. Secondo le indagini, Alfonso Pisicchio avrebbe fornito assunzioni facili in cambio di voti. Negli atti si legge che “un’altra assunzione avvenuta grazie all’esposizione di Alfonso Pisicchio è quella di D.M., che ha beneficiato dell’aiuto del predetto per ottenere una migliore sistemazione lavorativa, in cambio del ritorno elettorale in favore del nominato assessore regionale“.

© Riproduzione riservata

TAGGED:
Condividi questo Articolo