Von der Leyen trema: Pieper ha rinunciato alla carica di inviato Ue per le Pmi

"Considerato che Breton ha boicottato in anticipo il mio insediamento all’interno della Commissione, al momento non vedo alcuna possibilità di soddisfare le legittime aspettative associate alla carica" ha dichiarato il deputato del Cdu, confermando quindi la rinuncia alla carica

Redazione
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Oggi il deputato del Cdu Markus Pieper ha rinunciato alla carica di Inviato dell’Unione europea per le Piccole e medie imprese. Una decisione maturata a seguito delle controversie nate all’interno dell’Europarlamento in riferimento alla sua nomina, annunciata da Ursula Von der Leyen, presidente della Commissione europea ed essa stessa deputata del Cdu. Proprio il fatto che entrambi facessero parte in Germania dello stesso partito politico ha fatto sorgere dei dubbi agli altri Europarlamentari, che non hanno evitato di rendere palesi le loro preoccupazioni.

Il caso si è aperto lo scorso 31 gennaio, con l’annuncio dell’elezione di Pieper, e sembrerebbe essersi concluso oggi, con le parole sprezzanti dello stesso Markus Pieper: “Considerato che Breton ha boicottato in anticipo il mio insediamento all’interno della Commissione, al momento non vedo alcuna possibilità di soddisfare le legittime aspettative associate alla carica“. Un attacco diretto al commissario europeo per il Mercato Interno, che tra i primi ha espresso le sue preoccupazioni riguardanti la nomina.

Ue revoca Markus Pieper 1
Markus Pieper

Thierry Breton, insieme agli europarlamentari Paolo Gentiloni, Nicolas Schmit e Josep Borrell, aveva infatti deciso di inviare ben due lettere alla presidente della Commissione per esprimere i propri dubbi in relazione all’elezione di Pieper. Von der Leyen ha però deciso di non rispondere direttamente, delegando il compito a Johannes Hahn, anche lui deputato dei popolari europei. Ora la questione sembra risolta, anche se l’incognita delle elezioni europee per Von der Leyen rimane incombente.

Lo scoppio del Piepergate che ha investito Ursula Von der Leyen

Al momento dell’elezione di Markus Pieper, lo scorso 31 gennaio, la Commissione Ue ha riferito che il deputato tedesco “vanterebbe una vasta esperienza e competenza nelle politiche per le Pmi e un’esperienza encomiabile” grazie alle sue “forti capacità di leadership, di advocacy e di negoziazione“. L’elezione di Piper è avvenuta senza tener conto della regola della collegialità che prevede la partecipazione di tutti i commissari nel processo di selezione. Proprio per questo diversi europarlamentari – tra cui Margrethe Vestager, Věra Jourová, Elisa Ferreira,  Kadri Simson, Janez Lenarčič e Helena Dalli – sarebbero rimasti perplessi dalla decisione di Von der Leyen.

L’eurodeputata Martina Dlabajová ha quindi presentato ricorso alla direzione generale Risorse umane della Commissione per “interrogativi sulla trasparenza del processo e sull’influenza del presidente della Commissione“, ma l’interrogazione parlamentare sarebbe rimasta ignorata per circa un mese da Palazzo Berlaymont. Per questo, lo scorso 27 marzo, i quattro membri del Collegio Ue avrebbe deciso di inviare la prima lettera a Von der Leyen in cui era esplicitamente chiesto di poter discutere “queste accuse e il possibile impatto sulle prossime fasi del processo di assunzione di Pieper“.

La risposta di Hahn alla lettera è stata laconica: “La decisione è del tutto in linea con le regole“. L’11 aprile quindi, nell’ultima sessione plenaria del Parlamento europeo, 382 eurodeputati hanno votato contro la nomina di Pieper a inviato Ue per le Pmi, chiedendo poi “una nuova nomina attraverso un processo realmente trasparente e aperto“. Una decisione di cui Pieper non ha potuto non tener conto, decidendo quindi di rinunciare alla carica.

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