Ponte sullo Stretto: 4.000 persone potrebbero subire espropri

L'inizio dei lavori di costruzione del Ponte sullo Stretto di Messina sono sempre più vicini, ma nel frattempo, sorgono nuovi dubbi e preoccupazioni per il destino delle proprietà che si trovano nelle zone in cui si edificheranno gli estremi del ponte

Redazione
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La progettazione del tanto discusso Ponte sullo Stretto di Messina ha sollevato nuove preoccupazioni riguardo la perdita di proprietà posizionate nelle zone in cui inizieranno i lavori, e il possibile impatto sulle comunità locali. Secondo quanto riportato da Il Sole 24 Ore, si stima che circa 300 edifici, rischino di essere interessati dalla realizzazione dell’opera, coinvolgendo circa 4.000 persone. Questo comporterebbe la cancellazione di oltre 3,7 milioni di metri quadrati di terreno, con varie destinazioni d’uso, su entrambe le sponde.

Le città coinvolte, Messina e Villa San Giovanni, potrebbero subire significative conseguenze, con zone ad alta densità abitativa, residenziali, commerciali e turistiche a rischio. I sindaci Giusy Caminiti e Federico Basile esprimono preoccupazione per l’impatto sociale ed economico sulle loro comunità.

Ponte sullo stretto: si teme per i cittadini

A Messina, l’area dell’Annunziata sarà particolarmente colpita dagli espropri, con il sindaco Basile che evidenzia le sfide sociali aggiuntive generate dai lavori del ponte. Le zone come Cannitello a Villa San Giovanni e Torre Faro e Ganzirri a Messina saranno le prime ad essere coinvolte nella realizzazione dell’opera.

A Villa San Giovanni, sponda calabrese, si prevede la divisione del territorio tra Cannitello e Piale, con la costruzione di quattro gallerie all’altezza dell’autostrada. Il lungomare perderà un tratto di 400 metri, nonostante le polemiche dei residenti. Il sindaco ha richiesto la costruzione di villette bifamiliari per proteggere coloro che subiranno espropri.

Le difficoltà sul lato calabrese sono ancora maggiori, come evidenziato dall’assessore Albino Rizzuto, che solleva dubbi su dove andranno i cittadini espropriati, una volta ricevuto l’indennizzo. Si prevede un aumento dei prezzi immobiliari, soprattutto nelle zone a sud di Messina, con un possibile incremento del 25%. Tuttavia, l’indennizzo calcolato in base all’indice Omi potrebbe non riflettere appieno il valore specifico dei beni, sollevando preoccupazioni tra gli espropriati.

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