Usa, primo sì in Senato per la legge sul controllo delle armi

Anastasia Borra
4 Min di lettura

Presentato da alcuni membri bipartisan del Congresso, il provvedimento, seppur al di sotto delle richieste di Biden, è un primo piccolo passo verso la regolamentazione della vendita e circolazione d’armi

La prima storica legge sul controllo della vendita e circolazione di armi negli Stati Uniti ha ricevuto nella giornata di ieri il suo primo sì in Senato. Il “Bipartisan Safer Communities”, così il nome del provvedimento, è stato presentato da un gruppo di senatori di entrambi gli schieramenti come compromesso fra Repubblicani e Democratici. 

Il ramo del Congresso approva, dunque, l’atto con 64 sì e 34 no: superato questo primo iter legislativo, la proposta dovrebbe avere il consenso totale entro la fine del mese. 

Il “Bipartisan Safer Communities” punta a rafforzare i “background checks”, ovvero i controlli preventivi su eventuali precedenti penali per i minori di 21 anni che acquistano armi da fuoco. Vengono poi assegnati fondi per implementare le confische a soggetti ritenuti pericolosi, finanziamenti per perizie psichiatriche e salute mentale per 11 miliardi di dollari e oltre 2 miliardi per la creazione di programmi di sicurezza nelle scuole. L’acquisizione di armi per le persone colpevoli di abusi domestici viene estesa per la prima volta anche alle coppie conviventi. 

Il testo contiene punti ben al di sotto delle misure richieste a gran voce dal presidente Joe Biden, il quale puntava a un totale divieto di acquisto di fucili d’assalto per i minori di 18 anni e la messa al bando dei caricatori di grande capacità di fuoco. Tuttavia, è stata ritenuta un piccolo timido successo verso un maggiore controllo, dopo che il tema era tornato alla ribalta dell’opinione pubblica in seguito alle sanguinose stragi di Buffalo e Uvalde. 

Un iter incerto e difficile

Il “Bipartisan Safer Communities” è il primo compromesso raggiunto in Senato in materia di armi da fuoco dal 1994. Salutato come una grande svolta da parte dei media Usa, la legge ha rischiato di saltare negli ultimi giorni a causa di alcune indecisioni nella fase di messa a punto del testo legislativo. 

Dopo l’ottimismo di alcuni giorni fa, con 20 senatori fra Repubblicani e Democratici che si erano fatti promotori di un provvedimento che accordasse tutti, la potente lobby delle armi, la National Rifle Association, aveva mostrato delle titubanze che avevano reso l’approvazione della legge in bilico. 

I margini di voto registrati nella serata di ieri e il sostegno di alcuni membri di entrambi i partiti mostrano un buon margine per l’ottenimento dei 60 voti necessari affinché si eviti l’ostruzionismo dell’ala più intransigente della destra. 

Il leader della minoranza repubblicana al senato, Mitch McConnell, parla della legge come un provvedimento dettato dal «buon senso», che «contribuirà a rendere meno probabili questi orribili incidenti», senza intaccare il Secondo Emendamento, sulla libera difesa. Dalla parte dei Dem, Chuck Schumer, afferma: «Pur non essendo tutto quello che volevamo, la legge è assolutamente necessaria». 

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