Premierato, via libera alla norma anti-ribaltone, Lega: “Va chiarita”

La polemica cresce sul premierato per una norma che secondo la Lega conferisce troppo potere al premier e "va precisata meglio"

Redazione
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Continua la corsa al premierato. Ieri è stato votato l’articolo 4 del testo Casellati, che regola il tema dello scioglimento delle Camere. Dopo il voto sull’elezione diretta del premier, in commissione Affari costituzionali del Senato arriva un altro sì per il potere di scioglimento delle Camere da parte del presidente eletto e la cosiddetta norma anti-ribaltone.

La questione fa capolino al centrodestra, con la Lega che chiede chiarezza in merito alle successive modifiche in Aula per alcune questioni lessicali. Resta il fatto che il vero potere di scioglimento è totalmente nelle mani del premier.

Premierato: lo scenario

Con il via libera di ieri, la premier Giorgia Meloni porta a casa un altro traguardo sul premierato. Ma su cosa si è deliberato? Andando ad analizzare il testo, si legge che in caso di dimissioni del capo del governo – non si specifica volontarie – questi può proporre, entro sette giorni, lo scioglimento delle Camere al presidente della Repubblica, che lo dispone. Per qualunque motivo le dimissioni vengano date è possibile che il premier chieda di tornare al voto. Voto che è obbligato se è stata presentata una mozione di sfiducia motivata. Dalla norma anti-ribaltone si delinea infatti, una certa complessità al tendere ‘trappole’ a un premier, perché questo avrà la possibilità di chiedere lo scioglimento.

C’è però un altro scenario: qualora il premier non chieda di tornare al voto e nei casi di morte, impedimento permanente, decadenza torna in gioco il capo dello Stato, che può conferire, per una sola volta nel corso della legislatura, l’incarico di formare il governo al premier dimissionario o a un altro parlamentare eletto in collegamento con il premier.

Premierato: le polemiche

La polemica cresce per una norma che secondo la Lega conferisce troppo potere al premier e “va precisata meglio“. Critiche anche dall’opposizione. Alessandra Maiorino del M5S afferma: “La maggioranza ha ammesso apertamente che con il premierato vogliono ridurre il presidente della Repubblica a sottoposto del premier: il Quirinale ridotto a un passacarte“, mentre dal Pd Andrea De Giorgis: “Vogliono far svolgere al presidente della Repubblica un ruolo solo notarile“.

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