Caso Baldwin: l’armiera responsabile della pistola chiede la libertà vigilata

Dopo le nuove accuse di omicidio colposo per la morte della DoP Halyna Hutchins, l'attore Alec Baldwin rischia fino a 5 anni di carcere e la probabile fine della sua lunga carriera nel mondo del cinema. Nel frattempo, la responsabile della pistola rischia un anno e mezzo di carcere e la sua carriera è ufficialmente finita

Redazione
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Il caso legato alla tragedia avvenuta sul set di Rust, il film in cui perse la vita la direttrice della fotografia Halyna Hutchins, continua il proprio complesso percorso giudiziario. Hannah Gutierrez Reed, l’armiera del set che ha consegnato la pistola al protagonista Alec Baldwin, ha presentato una richiesta di libertà vigilata. In un’udienza dove si discuterà la pena, che potrebbe arrivare fino a 18 mesi di reclusione, gli avvocati della Reed hanno fatto appello alla clemenza della corte, sottolineando che la vita della loro cliente sarà segnata per sempre, indipendentemente dall’esito del processo.

La Reed, figlia d’arte di soli 27 anni, è stata giudicata colpevole dopo un processo di due settimane, nel quale è emersa la sua responsabilità per “errori di giudizio” riguardanti la sicurezza delle armi da fuoco sul set. La procura ha dimostrato che l’armiera ha permesso che le armi girassero per il set senza essere sorvegliate e ha ignorato le bravate degli attori con le pistole durante le pause delle riprese.

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Un frame di Rust, il film in cui è avvenuta la tragedia

Le accuse contro Alec Baldwin

D’altro canto, Alec Baldwin, il cui ruolo nella sparatoria ha scatenato un acceso dibattito, affronta le accuse di omicidio colposo e negligenza nella sicurezza del set. I pubblici ministeri lo accusano di aver mentito riguardo al suo comportamento, modificando la sua versione dei fatti per evitare responsabilità. Baldwin rischia una pena che va dai diciotto mesi ai cinque anni di prigione.

In particolare, Baldwin sarebbe accusato di aver violato la legge del New Mexico sulla sicurezza delle armi da fuoco sul set cinematografico, non controllando personalmente che la pistola non fosse un pericolo per sé stesso e gli altri, o non facendolo fare a qualcun altro più qualificato di lui. La difesa di Baldwin ha sempre respinto le accuse, sostenendo che l’attore non era responsabile delle munizioni nell’arma e che ha seguito le istruzioni dell’armaiolo del set. La sua versione degli eventi è stata contestata dalle autorità, che lo accusano anche di aver ignorato le lamentele sollevate dalla sicurezza nei giorni precedenti la sparatoria.

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