Bari, Laforgia resta in corsa: “Non mi ritiro, decidano i partiti”

"Detesto l'ipocrisia e la fuga dalle responsabilità" ha dichiarato Michele Laforgia, candidato del M5S, sostenendo di non volersi assumere la responsabilità di un ritiro dalla corsa alle Amministrative baresi; Pd e M5S faticano a trovare la quadra e l'ipotesi dell'unione nel caso del ballottaggio rimane per ora l'unica plausibile

Redazione
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La spaccatura tra il Movimento 5 Stelle e il Partito democratico a Bari continua a far discutere, soprattutto a seguito della presentazione dei due candidati: Vito Leccese per il Pd e Verdi e Michele Laforgia per i 5 Stelle, Sinistra italiana, Italia viva e Psi. Entrambi sembrano convinti a non volersi ritirare in favore della presentazione di un terzo candidato che possa unire le due liste. “Ci hanno chiesto passi di lato o passi di danza, non si capisce come e verso dove, ma io non intendo ritirarmi a vita privata” ha dichiarato convinto Laforgia dopo l’apertura di Leccese, che sembrava pronto a tirarsi indietro per favorire l’unione tra dem e pentastellati.

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Vito Leccese, candidato Pd e Verdi

La questione, quindi, è ancora aperta e Michele Laforgia ha ribattuto perentorio: “Se i partiti mi ritengono un inciampo, possono rimuovermi“, per poi evidenziare cheil M5s non dispone di me e io non dispongo del M5S. Si è detto che sia stato Conte a fermare unilateralmente le primarie, ma dopo le notizie sulla nuova inchiesta, giovedì mattina, era evidente che non ci fossero più le condizioni minime per votare“.

La situazione, quindi, per ora rimane stazionaria. Democratici e pentastellati correranno separati nella Amministrative di Bari, presentando due candidati che concorreranno contro Fabio Romito, il giovanissimo candidato del centrodestra. La questione principale, ora, riguarda l’ipotesi del ballottaggio, che potrebbe far rinascere l’ipotesi di una unione tra dem e M5S, così come penalizzare fortemente il centrodestra.

Bari, il ballottaggio che preoccupa il centrodestra

Le elezioni dell’8 e del 9 giugno a Bari si sono trasformate in un terreno di lotta sia tra il centrodestra e il centrosinistra, così come tra Elly Schlein e Giuseppe Conte. I due leader continuano ad avere difficoltà a trovare un terreno comune che possa diventare un’alternativa stabile alla maggioranza. Il caso della corruzione elettorale tra le fila del Pd a Bari sembra, poi, aver creato un fossato incolmabile tra i due partiti.

A tre giorni dalle primarie, e subito dopo lo scandalo del voto di scambio, Conte si è ritirato dal voto, attirando su di sé le critiche della dem. Ora i due partiti sono pronti a correre in autonomia, con le relative coalizioni, pronti ad un testa a testa che potrebbe comunque creare diversi problemi al centrodestra. Per vent’anni, infatti, la città di Bari è stata amministrata dal centrosinistra e, nonostante lo scandalo dem, non è certo che la maggioranza possa effettivamente guadagnare campo nelle prossime amministrative.

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Fabio Romito, candidato del centrodestra

Il candidato del centrodestra, il leghista Fabio Romito, potrebbe trovarsi davanti a due possibilità diverse, ma pur sempre complesse. Da un lato l’eventualità, già resa nota da Meloni, che al ballottaggio finiscano Laforgia e Leccese, di fatto lasciando fuori tutte le speranze della coalizione di maggioranza; dall’altra l’ipotesi che al ballottaggio si scontrino Romito e uno dei due candidati del centrosinistra. Anche in questo caso però, Schlein e Conte potrebbero finalmente decidere di seppellire le proprie rimostranze, in favore di un accordo che possa mantenere il capoluogo pugliese sotto l’amministrazione del centrosinistra.

Bari, Laforgia: “Rimetto la decisione ai partiti

Rimetto la mia disponibilità alla candidatura ai partiti che l’hanno sostenuta, la convenzione per Bari 2024 e i Cinque Stelle. Decidano loro cosa fare e con chi, resto in attesa di sapere se e a quali condizioni mi sarà chiesto un impegno in prima persona nelle prossime Amministrative, poi deciderò“, ha dichiarato Laforgia, per poi sottolineare: “Perché io detesto l’ipocrisia e la fuga dalle responsabilità. Al centro di tutto non c’è più la città di Bari, ma i rapporti tra Pd e M5S, però non posso essere io a rimettere assieme il campo largo“.

Nella serata di ieri, Leonardo Donno, coordinatore regionale del M5S, ha rilasciato un comunicato riguardante le dichiarazioni di Laforgia: “Apprezziamo la disponibilità a rimanere in campo e gli conferiamo convintamente il nostro sostegno. Ora auspichiamo una convergenza sul suo nome“. La situazione, quindi, torna all’inizio con i due partiti che lasciano aperta la possibilità dell’unione, ma sempre basata sul ritiro del candidato dell’altro. A meno che a decidere tra Laforgia e Leccese non sia proprio il ballottaggio post voto.

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