Inchiesta Torino, l’imbarazzo del Pd per corruzione elettorale: Raffaele Gallo si dimette

Dopo le vicende che hanno visto coinvolgere il padre, il capogruppo annuncia che le sue dimissioni dal suo incarico in consiglio regionale

Redazione
3 Min di lettura

Il Partito democratico sta vivendo un periodo di ombre. Di fatto, un sistema di corruzione elettorale ha permesso a uno storico esponente del Partito Democratico come Salvatore Gallo di far eleggere tre consiglieri su 17 a Torino. Nell’inchiesta entra anche l’ex manager Roberto Fantini, nominato in quota Pd all’Osservatorio sulla legalità degli appalti, finito agli arresti domiciliari con l’accusa di aver agevolato le cosche della ‘ndrangheta negli appalti per la manutenzione dell’autostrada Torino-Bardonecchia.

Fantini infatti, sarebbe arrivato al suo posto grazie a Raffaele Gallo, il figlio di Salvatore. Quest’ultimo dal 2008, ovvero da quando ha fondato l’associazione e corrente Idea-to e fino al 2021, è stato direttore di Sitalfa, concessionaria Sitaf che gestisce la A-32.

Inchiesta Torino: minacce e favori

Il quotidiano La Stampa racconta che Salvatore Gallo ai tempi del Psi era vicino a Bettino Craxi, poi è entrato nel Pd. Secondo l’accusa, “favoriva amici e sostenitori privati nell’ottenere alcune concessioni e autorizzazioni della pubblica amministrazione in cambio di sostegno elettorale e voti“. In totale gli eletti con il suo aiuto, tra comune e circoscrizione, arrivano a otto, mentre lui puntava ad ottenere un assessorato che è stato subito infranto dalla volontà del sindaco di Torino Lo Russo. Sempre secondo l’accusa avrebbe minacciato di licenziamento un dipendente di Sitalfa, candidato in circoscrizione a Torino, se non avesse corso insieme ai suoi.

Ho visto che hai i santini di quello là. Ho visto“, s’infuriava al telefono stando alle intercettazioni dagli investigatori. Mentre ad altri ricordava: “Bisogna fargli sentire la pressione. Se si comporta male, questo qua deve avere vita difficile“. L’accusa nei suoi confronti è di corruzione elettorale.

Le dichiarazioni di Gallo

A tutela dei miei figli e di mia moglie e con senso di responsabilità e rispetto verso il Partito democratico, ritiro la mia candidatura per le elezioni di giugno. Prima di essere un uomo pubblico con responsabilità politica sono un padre e un marito” ha scritto in una nota Raffaelle Gallo, capogruppo regionale del Pd in Piemonte.

Dopo le vicende che hanno visto coinvolgere il padre, il capogruppo annuncia che le sue dimissioni dal suo incarico in consiglio regionale. “In merito all’indagine Echidna della Dda di Torino sottolineo con forza la mia totale estraneità a comportamenti e fatti anche solo lontanamente assimilabili a vicinanza all’Ndrangheta – spiega – In merito al secondo filone di indagine non legato a rapporti con l’Ndrangheta che coinvolge su alcuni fatti mio padre Salvatore Gallo sono fiducioso che lui potrà’ chiarire tutti gli aspetti contestati dagli inquirenti in tempi rapidi“. 

© Riproduzione riservata

TAGGED:
Condividi questo Articolo