Mattarella sulla Nato: “Per l’Italia fu una risposta alle preoccupazioni dei cittadini”

In occasione dei 75 anni del Trattato atlantico del Nord, il Presidente Mattarella ha ricordato la "lungimiranza di questa alleanza che in tutti questi anni ha consentito ai suoi membri di prosperare e crescere nella concordia"

Redazione
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Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella è giunto in Costa d’Avorio a conferma dell’interesse dell’Italia nei confronti del continente africano, strategico e in cima al dossier della politica estera. Una visita istituzionale a margine dell’iniziativa del Piano Mattei, fortemente voluta dal governo Meloni. Nella giornata di oggi, il Capo dello Stato incontrerà il presidente del Paese, Alassane Ouattara, che gli consegnerà le chiavi del distretto di Abidjan, riconoscimento prestigioso già ottenuto dai presidenti francesi Emmanuel Macron e Francois Hollande.

Pur lontano dall’Italia il presidente Mattarella ha lanciato l’ennesimo messaggio a sostegno della pace in occasione della ricorrenza dei 75 anni dalla conclusione del Trattato Atlantico del Nord. Il presidente ha descritto la firma del patto come “un’autentica svolta dettata dalla determinazione a rendere sicura la pace, a creare uno spazio di collaborazione e di mutua assistenza, a tutelare l’insopprimibile diritto all’autodifesa individuale e collettiva“.

Il Capo dello Stato ha poi ricordato le difficoltà geo-politiche in corso, ricordando gli sforzi del passato per non ripetere i tragici errori che hanno portato alla morte e alla sofferenza di milioni di persone. “Oggi, con il ritorno della guerra nel continente europeo, si comprende appieno la lungimiranza di quella scelta“, ha dichiarato Mattarella lanciando una sorta di monito a chi, accecato da pulsioni e volontà personalistiche, dimentica che in ballo è sempre presente il benessere e la sopravvivenza di intere popolazioni.

Mattarella: “L’aggressività è rimasta sempre estranea all’alleanza

Il Presidente Mattarella ha poi ricordato gli esempi della Finlandia e della Svezia che hanno richiesto l’adesione alla Nato, dimostrando come sia rimasto “intatto l’anelito alla libertà, all’indipendenza, alla pace e alla sicurezza“, lo stesso che 75 anni fa la Nato promise ai suoi aderenti. Tali valori oggi sono in pericolo e l’instabilità si riversa su tutte quelle Nazioni, in cui la maggior parte degli abitanti non ha ricordi della guerra o dell’insicurezza derivante da essa.

Per settantacinque anni l’Alleanza si è consolidata quale pilastro essenziale dell’architettura di sicurezza europea” ha ricordato Mattarella, sottolineando come la Nato si sia sempre dimostrataall’altezza delle sfide da affrontare, mostrando capacità di adattamento al mutare dei tempi e delle minacce“. Oggi i cambiamenti continuano ma la Nato sembra iniziare a subire le conseguenze che da essi derivano.

Il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella
Il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella

Il Presidente ha poi concluso il suo commento con un riferimento specifico alla posizione italiana. “Dopo le sciagure della dittatura fascista e della guerra la Repubblica, l’adesione al Patto Atlantico costituì per l’Italia una tappa essenziale nel processo di ricongiungimento alla Comunità internazionale. Questa fu, e resta ancor oggi, una scelta rispondente alle prioritarie preoccupazioni dei nostri concittadini“, ha ricordato il presidente Mattarella, sottolineando come “nei settantacinque anni trascorsi da allora la Repubblica, in piena fedeltà al dettato costituzionale, non ha cessato di partecipare con serietà e dedizione alla vita dell’Alleanza“.

Il Presidente ha chiosato con un accento, non troppo velato, sulle nuove ipotesi aggressive che l’Europa potrebbe perseguire: “Orgogliosa fondatrice di questo patto tra Stati liberi e sovrani, essa vi contribuisce in spirito di generosa e solidale collaborazione, assicurando che le sfide provenienti da ogni area geografica ricevano adeguata attenzione, senza alcun atteggiamento di aggressività, rimasta sempre estranea all’Alleanza. Lo testimoniano quotidianamente le donne e gli uomini dei contingenti della Nato impegnati nei diversi quadranti di crisi. A tutti loro desidero manifestare la nostra viva riconoscenza“.

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