Salvini rinnega Putin alla vigilia del voto

Salvini si difende dalle accuse della mozione di sfiducia, l'accordo con la Russia non sarebbe più valido dopo l'invasione dell'Ucraina, ma l'opposizione non è convinta e vuole andare fino in fondo

Redazione
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La mozione di sfiducia nei confronti di Matteo Salvini, firmata da vari partiti di opposizione, sarà al centro del dibattito alla Camera dei Deputati questa settimana. La richiesta di rimozione del leader della Lega dagli incarichi di governo è basata sull’accordo stipulato con il partito di Vladimir Putin nel 2017 e rinnovato automaticamente nel 2022, successivamente all’invasione dell’Ucraina. Accordo che lo stesso Salvini afferma essere saltato a seguito dell’invasione dell’Ucraina da parte della Russia.

Salvini, per l’opposizione “non può rappresentare degnamente l’Italia”

Partito Democratico, Movimento 5 Stelle, Azione e Alleanza Verde Sinistra sostengono che Salvini non possa rappresentare degnamente la Repubblica e che non eserciti le sue funzioni nell’interesse esclusivo della Nazione, citando l’accordo con Russia Unita come motivo principale. Tuttavia, la Lega difende Salvini, sottolineando che la situazione geopolitica è drasticamente cambiata a seguito dell’invasione dell’Ucraina. Attraverso una nota diffusa prima del dibattito, lo staff di Salvini ha evidenziato gli accordi passati tra l’Italia e la Russia, ribadendo che la cooperazione con Putin era comune a molti governi precedenti.

La posizione della Lega è chiara: i propositi di collaborazione politica con Russia Unita non hanno più validità dopo l’invasione dell’Ucraina, e i fatti dimostrano che non ci sono state iniziative comuni neanche negli anni precedenti. La Lega invita l’Aula a non perdere tempo con polemiche strumentali, sottolineando che la linea del partito è confermata dai voti in Parlamento.

Il testo della mozione di sfiducia

L’accordo in questione era volto principalmente a promuovere le relazioni tra i deputati di Lega e Russia Unita, e dopo essere stato stipulato a marzo 2017, avrebbe subito un rinnovo automatico a marzo 2022 dopo l’inizio dell’invasione dell’Ucraina.

Il testo della mozione ripercorre varie fasi della collaborazione tra la Lega e il partito di Putin, citando l’accordo del 2017 come argomento principale, ma anche dichiarazioni passate di Salvini, come un discorso infelice del 2015, in cui affermò: “la Russia è sicuramente molto più democratica dell’Unione Europea di oggi, una finta democrazia. Io farei a cambio, porterei Putin nella metà dei Paesi europei, mal governati da presunti Premier eletti che non sono eletti da nessuno, ma telecomandati da qualcun altro”.

Nonostante la difesa della Lega, i gruppi di opposizione non sembrano intenzionati a ritirare la mozione di sfiducia. La posizione scomoda di Salvini non sarebbe data solo dall’accordo in sé ma da tutto l’insieme di sviolinate fatte negli anni nei confronti di Vladimir Putin, che renderebbero Salvini poco adatto a ricoprire una carica così importante nel governo italiano, come quella di Vicepremier.

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