Messina Denaro, la sorella Rosalia rischia 20 anni di carcere

La donna, arrestata circa un anno fa, è accusata di associazione mafiosa aggravata per aver aiutato suo fratello a gestire la sua "famiglia" mafiosa e la rete dei pizzini da passare ai suoi collaboratori

Redazione
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Rosalia Messina Denaro rischierebbe circa venti anni di carcere per l’accusa di associazione mafiosa aggravata, legata all’attività di latitanza e di mafia di suo fratello Matteo Messina Denaro, arrestato lo scorso anno e deceduto sei mesi fa a causa di un tumore al colon. Proprio la notizia di questa ultima malattia sarebbe stata la condanna della donna, avvisata dal fratello con un pizzino, ritrovato dalle forze dell’ordine all’interno della sia abitazione.

Il nome della donna, quindi, è finito all’interno del registro degli indagati insieme a decine di altre persone che sembrerebbero coinvolte nelle attività mafiose del boss di Castelvetrano. Dalla cattura di Messina denaro, avvenuta il 16 gennaio 2023, sono in totale 14 le persone finora finite in carcere. Lo scorso mercoledì, invece, sono stati arrestati ulteriori tre uomini accusati di associazione mafiosa. Si tratta del tecnico radiologo Cosimo Leone, dell’operaio Leonardo Gulotta e dell’architetto Massimo Gentile.

La posizione di Rosalia Messina Denaro

Rosalia Messina Denaro è stata arrestata circa un anno fa ed oggi i pm di Palermo hanno chiesto per lei una condanna a venti anni di carcere. Un conto piuttosto salato per una donna che per trent’anni avrebbe protetto e difeso suo fratello dalle ricerche della polizia. Una latitanza che è stata caratterizzata da attività quotidiane quasi normali, permesse al boss proprio dalla larga cerchia di persone che hanno fatto di tutto per evitarne la carcerazione.

Messina Denaro
Il boss Matteo Messina Denaro

Tra queste, secondo gli inquirenti, vi sarebbe anche Rosalia, la più grande delle quattro sorelle del boss. Un pizzino trovato nascosto in una gamba di una sedia dell’abitazione della donna ha fatto intendere agli inquirenti che Rosalia sapesse perfettamente la posizione del boss e che in qualche modo avesse partecipato alla sua protezione. Nel biglietto vi era la notizia della diagnosi di tumore al colon ricevuta da Messina Denaro.

Secondo gli inquirenti, la donna avrebbe gestito per anni la cassadella famigliamafiosa di Messina Denaro, così come la rete di trasmissione dei pizzini, consentendo quindi a suo fratello di mantenere i rapporti con i suoi uomini anche durante la latitanza. La requisitoria in aula è stata fatta dai pm della dda Piero Padova e Gianluca de Leo che hanno gestito le indagini sulla figura di Rosalia. Il prossimo 11 luglio il gip si pronuncerà in tribunale sulla situazione della donna.

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