Digiuno intermittente, la dieta può portare a malattie cardiovascolari

La prova costume è alle porte ma attenzione alle diete! Il digiuno intermittente potrebbe portare un rischio di morte per eventi cardiovascolari

Redazione
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Con l’arrivo della primavera l’estate è sempre più vicina e molte persone pensano già alla prova costume. Tra le diete più in voga al momento c’è anche quella del digiuno intermittente: l’assunzione di cibo è limitata a otto ore al giorno e per le restanti sedici non si mangia nulla, saltando quindi o la cena o la colazione.

L’American Heart Association ha presentato uno studio che dice che chi mangia nell’arco di 8 ore e digiuna per 16 ha un rischio di morte per eventi cardiovascolari molto più elevato rispetto a chi si nutre per 12-16 ore al giorno.

Digiuno intermittente: lo studio

Il Corriere della Sera ha parlato dei risultati della dieta da digiuno intermittente con Giuseppe Remuzzi, direttore dell’Istituto di ricerche farmacologiche Mario Negri e ordinario di Nefrologia all’Università degli Studi di Milano. Remuzzi afferma: “Sappiamo che, oltre a far dimagrire, il digiuno intermittente migliora la sensibilità all’insulina e il metabolismo, riduce l’infiammazione, abbassa il colesterolo e la pressione del sangue in chi ce l’ha alta. Questi però sono gli effetti a breve termine: possono durare qualche mese, forse un anno. E poi?“.

Nello studio sono state prese in esame le abitudini alimentari di 20 mila persone. I dati dei Centers for disease control and prevention americani sono stati messi a confronto con i decessi avvenuti negli Stati Uniti. Il risultato è sconcertante: di fatto il rischio di morte è aumentato, così come i casi di infarto e ictus. “Questo studio è importante perché l’idea di limitare entro poche ore l’assunzione del cibo sta diventando molto popolare da noi e dappertutto. Ma a lungo termine può fare male, anche a chi è malato di cuore o ha un tumore” aggiunge Remuzzi.

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