Afragola, preside caccia un bambino autistico da un evento contro il bullismo

Che si cacci un bambino da un'assemblea scolastica è già brutto di per sé, ma che la preside di una scuola cacci un bambino autistico da un evento contro il bullismo è davvero il colmo. La madre del ragazzo non è proprio riuscita a mandare giù la cosa, decidendo di rivolgersi a un avvocato per ottenere giustizia

Redazione
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Ad Afragola, in provincia di Napoli, la madre di un ragazzino autistico di 11 anni è rimasta sconvolta nello scoprire che suo figlio è stato allontanato dalla preside durante un evento in palestra per la giornata contro il bullismo, avvenuto lo scorso 7 febbraio. L’episodio ha suscitato una forte reazione dei genitori del ragazzo e ha portato a una discussione più ampia sull’inclusione dei bambini con disabilità nelle scuole e sulla sensibilizzazione del personale scolastico riguardo alle loro esigenze.

Un provvedimento umiliante e non necessario

La madre ha appreso la notizia diversi giorni dopo l’evento, quando le è stato mostrato un video che documentava il comportamento inappropriato della preside. Nel video, si vede chiaramente l’insegnante di sostegno accompagnare il ragazzo fuori dalla palestra su richiesta della dirigente scolastica, innervosita dal comportamento agitato dello studente. La madre è stata colta da una profonda tristezza e frustrazione nel vedere suo figlio trattato in questo modo, descrivendo il suo allontanamento come un gesto insensibile e discriminatorio.

Secondo quanto riportato dalla madre, la decisione di allontanare il ragazzo è stata presa perché sembrava stesse disturbando gli altri partecipanti all’evento. Tuttavia, la madre ha sottolineato che suo figlio era visibilmente felice e coinvolto nel momento di socialità, e quindi non comprende il motivo del suo allontanamento. Inoltre, ha affermato di essersi sentita tradita e delusa dalla scuola per non averle comunicato l’accaduto e per non aver trattato suo figlio con la dignità e il rispetto che merita.

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In seguito alla diffusione del video, la madre si è rivolta all’associazione La Battaglia di Andrea, un’organizzazione che si batte per i diritti dei diversamente abili. La presidente dell’associazione, Asia Maraucci, ha dichiarato di essere rimasta scioccata dalle immagini e ha condannato il silenzio circostante e l’assenza di contestazioni da parte della scuola. L’associazione ha fornito supporto legale alla madre attraverso l’avvocato Sergio Pisani, che ha preso a cuore la situazione e si è impegnato a seguirla attentamente.

La risposta della preside alle accuse di discriminazione

Dall’altra parte, la preside della scuola ha cercato di giustificare il suo operato, dichiarando a SkyTG24 che alla base del suo gesto ci sarebbe stata solo la preoccupazione per il benessere del ragazzo e la volontà di “creare un ambiente per rasserenarlo un po’”. Ha poi ammesso di aver forse sbagliato nei modi, ma ha insistito sul fatto che la sua intenzione non era discriminare il bambino a causa della sua condizione di autismo, aggiungendo di avere diversi altri studenti autistici nella scuola e di rispettare la loro condizione.

La preside ha poi espresso la volontà di chiarire la situazione direttamente con i genitori del ragazzo, sottolineando che le sue intenzioni sono state “interpretate male“. Tuttavia, l’episodio solleva interrogativi su come le istituzioni scolastiche gestiscano la presenza di studenti con disabilità e richiama l’attenzione sulla necessità di una maggiore sensibilità e formazione del personale scolastico per garantire un ambiente inclusivo e rispettoso per tutti gli studenti, indipendentemente dalla loro condizione.

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