Pittella dopo l’iperbole sugli ebrei: “Volevo solo far capire come sono stato trattato”

Il dirigente di Azione ha poi voluto spostare il discorso sulla situazione in Basilicata, Regione in cui il partito di Carlo Calenda ha deciso di sostenere il forzista Vito Bardi. "Ci siamo alleati su un progetto, non su un nome", ha dichiarato Pittella, smorzando le voci contrastanti sulla vicenda

Redazione
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Marcello Pittella, ex governatore e dirigente nazionale di Azione, ha chiesto pubblicamente scusa per l'”iperbole” sugli ebrei, pronunciata in un audio privato inviato ai suoi compagni di partito. “Sono dispiaciuto per il fraintendimento e mi scuso con chi può essersi offeso. Volevo solo far capire come è stato trattato chi, per anni, si è adoperato per il suo territorio, senza chiedere nulla in cambio” ha dichiarato il consigliere in un’intervista a Il Tempo.

Le scuse si riferiscono ad una frase spiacevole utilizzata da Pittella che si è paragonato agli ebrei che vanno a morire” all’interno di una discussione sulle Regionali in Basilicata, in particolare riguardante l’esclusione di Azione dalla coalizione del “Campo largo“. Pittella non avrebbe potuto immaginare il caso mediatico nato proprio da questa sua dichiarazione, che ha creato scalpore tra le fila di Azione e del centrosinistra in generale.

Il dirigente di Azione ha poi preferito cambiare argomento, concentrandosi sulla campagna elettorale in Basilicata, dove Azione ha deciso di sostenere il candidato del centrodestra Vito Bardi, guadagnandosi il dissenso di Pd e M5S.

Pittella: “In Basilicata ci siamo alleati su un progetto, non su un nome

Il fatto che siamo stati all’opposizione e abbiamo contestato le cose che non andavano non vuol dire non trovare sintesi su punti programmatici precisi, come la sanità” ha spiegato Marcello Pittella, cercando di chiarire le motivazioni che hanno portato il partito a sostenere il forzista Vito Bardi. “La nostra direzione regionale ha voglia di fare e non di ripiegarsi su equilibri interni ad altri partiti“, ha poi spiegato il dirigente, facendo nuovamente riferimento ai battibecchi interni alla coalizione di centrosinistra.

Vito Bardi, Regionali in Basilicata
Vito Bardi (FI)

In Basilicata ci siamo alleati su un progetto, non su un nome” ha ulteriormente chiarito Pittella, per poi sostenere di non essere certo che in altre Regioni possa avvenire lo stesso tipo di accordo. “Non spetta a me deciderlo, qui abbiamo ritenuto giusto fare tutti i passaggi, le verifiche e gli step necessari, non precludendo nessuna strada, perché non siamo per i divieti ma per il dialogo“.

Pittella: “Lacerenza ritirandosi ha fatto la scelta giusta

Non si può catapultare chi non ha esperienza politica alla guida di una Regione“, ha così sostenuto Marcello Pittella in riferimento a Domenico Lacerenza, candidato del centrosinistra in Basilicata, che ha deciso di ritirarsi dalla corsa alle Regionali. “È un discorso che vale per tutti“, prosegue il dirigente di Azione, per poi sottolineare: “La verità è che i soliti continuano a sbagliare, bruciando energie che potevano dare un contributo. Mi dispiace per come è stato trattato. Da persona intelligente, matura e responsabile ha fatto la scelta giusta“.

Domenico Lacerenza
Domenico Lacerenza

L’ex governatore si è concentrato infine sulla situazione del Pd e del M5S in cui il primo “subisce l’opa del secondo, che esercita veti e fa pagelle, escludendo chi non cala il capo ai suoi diktat“. Pittella è critico e lo mostra mentre parla di Elly Schlein, descritta “al guinzaglio di Conte in tutta Italia“. Proprio per questo suo presunto assoggettamento la segretaria del Pd, secondo il dirigente di Azione per il partito “non è possibile seguirla“, così come allo stesso tempo “non è possibile ritirarci, solo perché qualcuno ha detto che dovevamo stare in panchina“.

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