Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella lancia un allarme per le condizioni dei detenuti nelle carceri e lo fa incontrando al Quirinale la polizia penitenziaria, che da un lato ringrazia per gli sforzi compiuti ma che allerta sul numero dei suicidi nelle carceri, sull’assistenza sanitaria e più in generale sul problema del sovraffollamento.
Mattarella, allarme nelle carceri
Ieri venivano celebrati i 207 anni dalla nascita del Corpo della Polizia Penitenziaria e con l’occasione, il capo dello Stato Sergio Mattarella ha incontrato i rappresentanti della polizia penitenziaria al Quirinale. Durante l’incontro Mattarella ha espresso profonda preoccupazione per la situazione sanitaria nelle carceri italiane e ha evidenziato una crescente emergenza legata all’alta frequenza di suicidi all’interno degli istituti: da inizio anno si contano 26 decessi, di cui tre agenti di polizia penitenziaria.
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Infatti la preoccupazione del presidente della Repubblica si su dati concreti: nel 2022 negli istituti penitenziari italiani si sono suicidati 84 detenuti mentre è stato calcolato che ogni 60 ore un detenuto si toglie la vita.
“È indispensabile che si affronti sollecitamente questo aspetto. Il numero dei suicidi nelle carceri dimostra che servono interventi urgenti”, ha detto ai rappresentanti della polizia penitenziaria. “Tutto questo va fatto per rispetto dei valori della nostra Costituzione, per rispetto di chi negli istituti carceri è detenuto e per chi vi lavora”, ha continuato. Si tratta, per usare le parole del presidente della Repubblica, di “un elemento prioritario”.
Mattarella: “Assistenza sanitaria esigenza indispendabile”
Il Capo dello Stato ha messo in luce quella che definisce una “esigenza diffusa ampia e indispensabile”, ovvero l’assistenza sanitaria adeguata per i detenuti, sottolineando che la salute mentale e fisica degli individui in custodia deve essere una priorità assoluta.
Il presidente chiede infatti una maggiore partecipazione ai problemi delle carceri, ancora troppo marginale nei dibattiti della politica e dei media: “Tutte le istituzioni e i corpi sociali si sentano non estranei al mondo penitenziario ma si sentano chiamati a dare collaborazione“. Poi ha proseguito. “La vostra autorevolezza è necessaria agli istituti ed è esaltata dalla professionalità autentica dal muoversi dentro questi confini di professionalità e questo richiede un sovrappiù di responsabilità“, ha continuato sottolineando le grandi difficoltà degli ambienti in cui gli agenti operano. “Vi ringrazio per questo”, ha poi concluso.
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