La Corea del Nord è tornata a effettuare lanci missilistici, provocando i suoi vicini: il Giappone, la Corea del Sud e il loro alleato americano. Il premier giapponese, Fumio Kishida, ha espresso ferma condanna nei confronti delle azioni sconsiderate di Pyongyang, definendole “assolutamente inaccettabili“. Il missile non identificato, si sarebbe schiantato nel Mar del Giappone, senza causare danni, ma l’atto è stato considerato come una minaccia alla pace e alla stabilità regionale e internazionale.
Corea del Nord: tra missili e minacce esplicite
Secondo quanto riportato dalle autorità sudcoreane, il lancio del missile avviene nel contesto della visita a Seul del segretario di Stato americano, Antony Blinken. Le fonti giapponesi hanno confermato che più di un missile è stato lanciato, precisando che almeno uno di essi è caduto nelle acque che separano il Giappone dalle due Coree e dalla Cina.
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Il premier Kishida ha sottolineato come tali azioni rappresentino una chiara violazione delle risoluzioni delle Nazioni Unite e costituiscano una minaccia alla sicurezza sia regionale che globale. Dopo le minacce di invasione della Corea del Sud da parte di Kim Jong Un, quest’ultimo lancio missilistico segna la prima provocazione di questo genere da parte della Corea del Nord da oltre un mese.
Il 31 gennaio scorso, Pyongyang aveva fatto sparare dei missili da crociera all’interno del Mar Giallo, e le immagini avevano fatto il giro del mondo facendo temere per un imminente attacco a Seoul. Nonostante l’attacco non sia poi avvenuto, la tensione non è diminuita, soprattutto a seguito delle dichiarazioni del capo di Stato che affermava di aver definitivamente abbandonato le politiche di ricerca della pace con la Corea del Sud.
La regione entrerà in guerra?
La tensione nella regione è già alta a causa delle recenti esercitazioni militari condotte dagli Stati Uniti, esercitazioni che Pyongyang ha spesso criticato come provocatorie nei suoi confronti. Anche l’esercito sudcoreano ha recentemente mobilitato truppe e mezzi in esercitazioni volte a rafforzare le difese delle isole occidentali, in risposta alle precedenti azioni aggressive del Nord nel passato.
Il contesto di questi eventi è ulteriormente amplificato dalla conferenza internazionale Summit for Democracy, promossa dal presidente degli Stati Uniti, Joe Biden, che mira a discutere il rafforzamento della democrazia e dei diritti umani in tutto il mondo. Antony Blinken, in visita in Corea del Sud, parteciperà a questa conferenza e si incontrerà con il ministro degli Esteri sudcoreano per affrontare la situazione nella regione.
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