Nel sud dell’Islanda è stato dichiarato lo stato di emergenza a causa di un’altra eruzione vulcanica sulla penisola di Reykjanes. Un vulcano è eruttato sabato per la quarta volta da dicembre, ha riferito l’ufficio meteorologico del paese, facendo esplodere nell’aria fumo e lava arancione. Un villaggio locale e un centro termale sono stati evacuati subito dopo l’eruzione di ieri sera.
Islanda, Grindavík coplisce ancora
Si ritiene che sia la riacutizzazione più potente finora. La vicina città di pescatori di Grindavik, dove alcuni dei quasi 4.000 residenti erano tornati in seguito a precedenti eruzioni, è stata nuovamente evacuata, ha riferito l’emittente pubblica RUV: il geofisico Magnus Tumi Gudmundsson è stato citato dall’emittente islandese ha confermato che l’ultima eruzione è la più potente mai vista finora. La popolazione è stata trasferita altrove anche dalla nota area geotermale islandese Blue Lagoon, una delle attrazioni turistiche più famose dell’Islanda.
Lo spazio aereo dell’Islanda rimane aperto nonostante la gigantesca fuoriuscita di lava sta sollevando molto fumo. Fortunatamente l’esplosione non ha colpito il principale aeroporto internazionale, che si trova a nord-ovest di Grindavik. Secondo il servizio di protezione civile del paese, l’eruzione è iniziata dopo le 20:00 ora locale di sabato, a nord di Grindavik.
In Islanda terremoti ed eruzioni vulcaniche sono molto frequenti, perché l’isola si trova lungo la linea di faglia tra due placche tettoniche, quella la nordamericana e quella l’euroasiatica. In particolare, nella penisola di Reykjanes l’attività vulcanica è ricominciata solo negli ultimi anni dopo quasi 800 anni di quiete: dal 2021 ci sono state alcune eruzioni che hanno preceduto questa: la più potente registrata per ora è quella del 14 gennaio scorso, quando la lava arrivò a bruciare il centro abitato di Grindavík. La cittadina però era stata evacuata, e non ci furono feriti.
