Volge al termine il Processo di Beauvau, nome che è stato dato al confronto fra le autorità politiche francesi e quelle regionali della Corsica sull’autonomia dell’isola, giunte finalmente ad un’intesa: il governo e i dirigenti corsi si sono accordati, nella notte tra lunedì 11 e martedì 12 marzo, su una riforma costituzionale mirata alla concessione di un regime di autonomia alla Corsica.
Corsica, un accordo conclude il Processo di Beauvau
L’obiettivo dell’incontro era quello di raggiungere un accordo su una proposta di testo costituzionale, primo passo verso un progetto di riforma. L’iniziativa, che prevede “il riconoscimento di uno status di autonomia” dell’isola all’interno della Repubblica francese, ha ottenuto un ampio consenso tra gli eletti e sarà ora trasmesso all’Assemblea della Corsica, affinché questa possa votarlo, come ha dichiarato alla stampa il Ministro degli Interni Gérald Darmanin. Una prima bozza del testo costituzionale era già stata discussa il 26 febbraio e ha subito una serie di modifiche, per raggiungere un più ampio consenso.
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Il ministro e gli otto rappresentati isolani, tra cui l’autonomista Gilles Simeoni, presidente del consiglio esecutivo della Corsica, e Laurent Marcangeli, deputato della Corsic del Sud e presidente del gruppo Orizzonti all’Assemblea nazionale, hanno trovato un accordo unanime sulla proposta del primo paragrafo di questo “scritto” sullo status di autonomia: “Questa scrittura costituzionale prevede il riconoscimento di uno status di autonomia alla Corsica all’interno della Repubblica, che tiene conto dei suoi interessi legati alla sua insularità mediterranea, alla sua comunità storica, linguistica e culturale che ha sviluppato un legame singolare con la sua terra”, dice questo primo paragrafo.
Corsica, il nodo del potere legislativo agli eletti corsi
Ad animare il dibattito invece la questione del potere legislativo che potrebbe essere esercitato dagli eletti dell’isola. Il governo e la delegazione corsa hanno concordato anche sul fatto che “leggi e regolamenti possono essere soggetti ad adattamenti” sull’isola, ha affermato Darmanin. In questo senso, la questione è rimandata alla legge organica, che completerà la scrittura costituzionale dicendo “ in quali ambiti la Corsica potrà fissare norme normative, sia legislative che regolamentari” , ha concluso il ministro francese.
Al termine di questo incontro, i leader corsi si sono detti soddisfatti e Simeoni ha ritenuto che sia stato compiuto un “passo decisivo”. In ogni caso il Ministro francese ci ha tenuto a precisare che tale accordo esclude ogni avanzamento costituzionale che favorisca l’esistenza di due categorie di cittadini quindi, più in generale, una separazione tra Stato e Repubblica. “Non esiste la nozione di popolo [corso] ma di comunità culturale “, ha spiegato, escludendo anche qualsiasi “status di residente” sull’isola. “Siamo andati verso l’autonomia e non c’è separazione della Corsica dalla Repubblica” , poiché “non menzioniamo il popolo, né lo status di residente, né la co-ufficialità della lingua ”, ha concluso Darmanin.
Questo testo dovrà ora essere sottoposto all’Assemblea della Corsica e poi votato dalle due camere del Parlamento francese, quindi essere adottato dal Congresso con una maggioranza dei tre quinti. Soltanto in seguito il Presidente della Repubblica potrà decidere se avviare il processo di riforma costituzionale.
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