La Bosnia si avvicina all’Ue, Von der Leyen: “Il futuro del Paese è nella nostra Unione”

"Oggi decideremo di raccomandare al Consiglio l'apertura dei negoziati di adesione con la Bosnia-Erzegovina" ha annunciato Ursula Von der Leyen alla Plenaria dell'Eurocamera

Redazione
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La Bosnia Erzegovina potrebbe entrare a far parte dell’Ue, lo ha annunciato la Presidente della Commissione Ue Ursula Von der Leyen, durante l’ultima Plenaria dell’Europarlamento. “Da quando abbiamo concesso lo status di candidato, la Bosnia-Erzegovina ha compiuto passi impressionanti verso di noi” ha dichiarato la Presidente, sottolineando come il Paese abbia affrontato “più passi importanti in un anno che nell’ultimo decennio“.

Raccomanderemo al Consiglio l’apertura dei negoziati di adesione con la Bosnia Erzegovina” ha quindi annunciato Ursula Von der Leyen in occasione del dibattuto sulla preparazione del Consiglio europeo del 21-22 marzo, per poi tuonare: “Il messaggio della Bosnia Erzegovina è chiaro, anche il nostro messaggio deve essere chiaro, il suo futuro è nella nostra Unione“.

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Mark Rutte e Andrej Plenković

Il percorso della Bosnia è iniziato nel dicembre 2022 e, dopo il viaggio dello scorso gennaio con i primi ministri della Croazia, Andrej Plenković, e dei Paesi Bassi, Mark Rutte, la Presidente ha cercato di convincere la Commissione Ue a presentare la relazione sui passi compiuti della Bosnia nella direzione dell’Unione Europea.

Il discorso di Ursula von Der Leyen sulla Bosnia

Oggi presentiamo un rapporto sui progressi della Bosnia-Erzegovina. Si tratta di un’analisi fattuale degli ultimi sviluppi” ha dichiarato la Presidente Ursula Von der Leyen, spiegando nei dettagli la questione: “In primo luogo, la Bosnia-Erzegovina è ora pienamente allineata alla nostra politica estera e di sicurezza, il che è fondamentale in questi tempi di turbolenze geopolitiche. In secondo luogo, il Paese sta adottando leggi importanti, come quella sulla prevenzione del conflitto di interessi, che si era arenata per 7 anni, e la legge contro il riciclaggio di denaro e il contrasto al finanziamento del terrorismo. Terzo, la gestione dei flussi migratori continua a migliorare e i negoziati per un accordo Frontex che sono pronti ad iniziare“.

Passi in avanti importanti per il Paese dell’Europa orientale che, come ha riportato la Presidente della Commissione Ue, “sta dimostrando di essere in grado di adempiere i criteri di adesione e l’aspirazione dei suoi cittadini a far parte della nostra famiglia“.

Il percorso della Bosnia verso l’Ue

La Bosnia Erzegovina ha presentato formale richiesta di adesione all’Ue il 15 febbraio 2016 e per sei anni l’Unione non ha dato alcun tipo di risposta positiva a causa delle mancanze del Paese in riferimento ai “criteri di Copenaghen“, ovvero le condizioni e i principi a cui tutti i Paese dell’Ue devono conformarsi prima di poter diventare membri.

Si tratta della “presenza di istituzioni stabili a garanzia della democrazia, dello Stato di diritto, dei diritti umani, del rispetto e della tutela delle minoranze“, di una “economia di mercato affidabile e la capacità di far fronte alle forze del mercato e alla pressione concorrenziale all’interno dell’Unione” e della “capacità di accettare gli obblighi derivanti dall’adesione, tra cui la capacità di attuare efficacemente le regole, le norme e le politiche che costituiscono il corpo del diritto dell’Unione, nonché l’adesione agli obiettivi dell’unione politica, economica e monetaria“.

A partire, dal 2021 però il Paese dell’Est Europa ha dimostrato volontà di miglioramento, immediatamente colta dall’Ue, che ha quindi dato il via libera alla concessione alla Bosnia ed Erzegovina dello status di Paese candidato all’adesione Ue, dopo aver valutato il parere della Commissione. Nel 2023, all’interno del “Pacchetto Allargamento” la Commissione Ue ha quindi deciso di avviare i negoziati con la Bosnia, seppur senza indicare un vero momento di inizio.

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