Clima, in Europa la temperatura cresce più in fretta rispetto al resto del mondo

La prima Valutazione Europea dei Rischi Climatici ha messo in luce i ritardi dei Paesi europei nella prevenzione e comprensione del cambiamento climatico che, da una situazione critica, si avvicina sempre di più ad una catastrofica

Redazione
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La prima Valutazione Europea dei Rischi Climatici, realizzata dall’Agenzia Europea dell’Ambiente (AEA), grazie alla partecipazione di 23 esperti del settore provenienti dagli istituti di Ricerca del CMCC, ha dimostrato che l’Europa è il continente europeo che continua a registrare gli aumenti di temperatura più rapidi al mondo. Un dato allarmante che dimostra l’urgenza di interventi mirati e decisivi per evitare che i livelli già critici di questa emergenza possano trasformarsi in una catastrofe.

Lo studio offre “contributi puntuali e tempestivi” sulla situazione climatica europea e “auspicabilmente contribuirà a una società europea più resiliente“. Infatti, secondo quanto raccolto nella valutazione, l’Europa non sta intervenendo sulla questione del cambiamento climatico con provvedimenti adatti e soprattutto al passo con la velocità con cui tali cambiamenti avvengono. L’analisi dell’AEA e del CMCC ha individuato 36 principali rischi climatici nell’ambito di cinque grandi gruppi: ecosistemi, alimenti, salute, infrastrutture, economia e finanza.

Clima, i rischi per l’ecosistema, gli alimenti e la salute

Tra i 36 principali rischi climatici, quelli più urgenti riguardano il gruppo ecosistemico, proprio perché le problematiche legate agli ecosistemi hanno un elevato potenziale di ricaduta sugli altri quattro settori (produzione alimentare, salute, infrastrutture e dell’economia). In particolare l’incremento esponenziale delle temperature, comporta l’aumento dei livelli di siccità che a loro volta ricadono sul settore agricolo, rendendo più complesso l’approvvigionamento alimentare e quello idrico.

Anche in questo caso, la valutazione dell’AEA e del CMCC ha individuato come soluzione al problema il cambiamento dell’alimentazione umana, con un maggior consumo di alimenti vegetali coltivati in maniera sostenibili, invece di proteine animali. Un tema che in Europa da mesi sta creando innumerevoli problemi, anche a causa del tema “carne coltivata“.

Allarme caldo
Il caldo torrido rappresenta un pericolo anche per la salute umana

Il calore estremo, inoltre, provoca problematiche non di poco conto anche alla salute umana. Le temperature da record di questi anni mettono in difficoltà specifiche fasce di popolazione: gli anziani e le persone che vivono in abitazioni strutturalmente carenti, in zone con un forte effetto di ‘isola di calore urbano’ o con scarse possibilità di accedere a locali climatizzati.

Clima, problematiche in campo economico e dell’ambiente urbano

Le infrastrutture e il sistema economico possono sembrare due settori che con il cambiamento climatico non hanno nulla a che fare. In realtà, l’aumento esponenziale delle temperature e il conseguente cambiamento ecosistemico, possono influenzare profondamente anche questi ambiti. Nel caso delle infrastrutture, il caldo e la siccità, soprattutto nelle zone meridionali dell’Europa rappresentano rischi concreti per la produzione, la distribuzione e la domanda di energia. Inoltre il caldo torrido costringe anche a modifiche strutturali degli edifici che devono essere adeguati alla nuova richiesta climatica.

Per quanto riguarda l’economia e la finanza i fattori in gioco sono molteplici. Innanzitutto le inondazioni e gli incendi, il cui numero è aumentato vorticosamente negli ultimi anni, costituiscono già una seria minaccia per la sostenibilità del Fondo di solidarietà dell’UE. Proprio per questo l’Ue  L’UE e i relativi Stati membri hanno cercato di compiere notevoli progressi nella comprensione e nella prevenzione del cambiamento climatico, ad esempio utilizzando le valutazioni dei rischi climatici a fini di orientamento dello sviluppo delle politiche di adattamento.

Il nodo della questione risiedere nel ritardo nell’attuazione delle politiche rispetto al rapido aumento dei livelli di rischio. Inoltre, esistono ancora numerose lacune molte lacune nelle conoscenze relative ai principali rischi climatici individuati nella relazione dell’AEA.

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