Il personale dell’ambasciata statunitense ad Haiti è stato evacuato nella notte, come comunicato dal Comando meridionale degli Stati Uniti. Gli equipaggi militari statunitensi hanno trasportato in aereo il personale non essenziale dell’ambasciata americana, lontano dal pericolo, nel mezzo di un’ondata di violenza delle bande armate contro il governo.
Haiti, si inaspriscono gli scontri
L’esercito americano ha dichiarato di aver portato a termine l’operazione di evacuazione ad Haiti per far uscire dal Paese parte del personale dell’ambasciata, così da rafforzare la sicurezza nella struttura di Port-au-Prince, la capitale.
Ad Haiti rimane in vigore lo stato di emergenza mentre continuano gli scontri tra i membri delle bande armate e la polizia nazionale haitiana. Le bande haitiane hanno dato inizio ad un’offensiva per rovesciare il governo lo scorso 29 febbraio, assaltando e saccheggiando stazioni di polizia, carceri e ospedali e assediando luoghi strategici, tra cui il porto e l’aeroporto.
Le bande più potenti della Nazione insulare si sono unificate e hanno lanciato una serie di attacchi contro le istituzioni governative. Il primo ministro ad interim, Ariel Henry, era fuori dal Paese quando sono iniziati gli attacchi e ed è rimasto bloccato a Porto Rico, mentre i membri delle gang dichiarano il suo governo impopolare e ne chiedono le dimissioni.
I leader dei Caraibi hanno convocato venerdì sera un incontro di emergenza annunciato per il prossimo lunedì, in Giamaica, per fare il punto su quella che hanno definito la situazione “terribile” nel Paese. Le Nazioni dei Caraibi e degli Stati Uniti stanno lavorando per trovare una soluzione. Non è troppo remoto il timore dello scoppio di una vera e propria guerra civile.
