Dalla Leopolda Renzi sfida Meloni sul dossieraggio: “Vediamo se hai il coraggio”

Sul palco, Matteo Renzi, vestito in total black con l'immancabile maglione a collo alto, irradia carisma come un capo villaggio Valtur e lancia il guanto di sfida a Giorgia Meloni: "Giudicheremo la tua volontà di trasparenza e coraggio in base alla tua capacità di dare seguito alla richiesta di commissione d'inchiesta fatta non da Renzi, ma dai tuoi ministri Nordio e Crosetto di Fratelli d'Italia"

Martina Onorati
4 Min di lettura

L’ex stazione fiorentina brulica di persone, un turbinio di volti eccitati, sorridenti e attenti, immersi in una luce soffusa. Un’energia travolgente pervade la Leopolda, alimentata dall’entusiasmo contagioso dei presenti. Sul palco, Matteo Renzi, vestito in total black con un maglione a collo alto, sfidando le “convenzioni sociali” di camicia giacca e cravatta, irradia carisma come un capo villaggio Valtur, mentre si espone con voce appassionata. Le sue parole sulla bollente inchiesta della Procura di Perugia sui dossier illeciti echeggiano con fermezza, catturando l’attenzione di tutti. La folla ascolta in silenzio religioso, interrompendolo solo con applausi fragorosi e ovazioni entusiaste.

Leopolda
Leopolda

“Lo scandalo finirà in una bolla di sapone, oppure troveranno un capro espiatorio e non si capirà mai la gravità di quanto accaduto”, dichiara l’ex premier toscano con voce decisa ma controllata, con il tono di chi sa come piantare il colpo. “Credo che una parte di Fratelli d’Italia voglia insabbiare tutto. Ci sono pezzi dello Stato che temono che la verità emerga”, afferma il leader di Italia Viva, puntando il dito contro Fratelli d’Italia, “e ci sono giornalisti che sono stati coinvolti in questo sistema e ora sono terrorizzati“.

Renzi critica l’assenza di Nordio

Renzi critica aspramente l’assenza del ministro Nordio alla Leopolda, che fino a questa mattina aveva assicurato la sua presenza, e accusa il partito di Meloni di voler ostacolare la commissione d’inchiesta richiesta dai due Ministri di Fratelli d’Italia, Carlo Nordio e Guido Crosetto: “L’assenza di Nordio sembra casuale. Hanno richiesto la commissione d’inchiesta, ma ho l’impressione che una parte di Fratelli d’Italia non voglia affatto questa commissione. Alcuni cercano di oscurare tutto”.

Il guanto di sfida a Giorgia Meloni

Successivamente, Renzi cita le parole del procuratore di Perugia Cantone, descrivendo l’inchiesta come un “verminaio”. E sfida Giorgia Meloni a dimostrare la sua volontà di trasparenza: Cara Giorgia Meloni, giudicheremo la tua volontà di trasparenza e coraggio in base alla tua capacità di dare seguito alla richiesta di commissione d’inchiesta fatta non da Renzi, ma dai tuoi ministri Nordio e Crosetto di Fratelli d’Italia”.

Cassese chiede check up per la Procura antimafia

Cassese e Renzi alla Leopolda
Cassese e Renzi alla Leopolda

Anche Sabino Cassese, giurista ed ex giudice della Corte Costituzionale, interviene alla kermesse renziana, chiedendo un “check up” per la Procura antimafia, per verificare la sua attualità e efficacia. “Dopo 30 anni, dovremmo valutare se il fenomeno mafia e quello del terrorismo si presentano ancora nei medesimi termini – afferma il giurista – e se il ruolo della Procura antimafia debba rimanere invariato rispetto a trent’anni fa. Quando si istituisce un organismo straordinario, deve rispondere a circostanze straordinarie, e poi bisogna fare una verifica successiva. In uno stato preordinato, si fa un check-up, e lo stesso dovrebbe essere fatto per la Procura antimafia per valutare se è ancora necessaria”.

Renzi e Cassese concordano sulla necessità di un giornalismo indipendente e libero da pressioni. L’ex giudice invita l’Ordine dei Giornalisti a stabilire regole più rigorose per evitare che i giornalisti diventino “portavoce” delle Procure. Le accuse dell’ex premier fiorentino sono pesanti e il clima attorno all’inchiesta si fa sempre più rovente.

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