Salute mentale: in Europa 9 milioni di adolescenti soffrono di ansia e depressione

Mentre il mondo continua a essere massacrato da conflitti internazionali, continua a crescere la pericolosità di alcuni mali invisibili che mietono continuamente numerose vittime, soprattutto adolescenti: l'ansia e la depressione

Redazione
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Secondo l’Organizzazione Internazionale per le Migrazioni, circa un individuo su sette tra i 10 e i 19 anni nel mondo soffre di disturbi mentali. In Europa, la cifra sale a 9 milioni di adolescenti, con depressione, ansia e disturbi comportamentali come principali problematiche. La statistica più allarmante è che il suicidio è la principale causa di morte per i giovani tra i 15 e i 19 anni, con un rischio maggiore per i gruppi emarginati e discriminati.

Un problema sempre più urgente

Il benessere e la salute mentale dei giovani sono diventati temi di discussione cruciale su scala globale, richiedendo un’azione immediata e coordinata da parte di tutte le sfere della società. Questo richiamo è stato lanciato da Ernesto Caffo, presidente della Fondazione Child, nel corso del 17° Seminario Internazionale di Formazione in Psichiatria dell’Infanzia e dell’Adolescenza.

Per affrontare efficacemente questa sfida, è pertanto cruciale ascoltare le voci dei giovani e promuovere una comunicazione aperta e fiduciosa. Ernesto Caffo ha enfatizzato l’importanza di condividere conoscenze e riflessioni tra esperti internazionali per sviluppare azioni concrete a favore del benessere mentale dei giovani.

Depressione
In Italia, un giovane su 4 nella fascia 16-24 anni soffre di depressione

Una problematica comune a molte Nazioni d’Occidente e l’Italia non fa eccezione. Anzi, nel bel Paese la situazione continua ad aggravarsi con un numero sempre più alto di giovani che sentono la necessità di contattare linee di assistenza e supporto per essere ascoltati nell’esternazione delle proprie sofferenze psicologiche. Secondo un’indagine condotta da Telefono Azzurro, il 20% dei ragazzi convive con forti stati ansia, mentre il 33% prova vergogna nel chiedere aiuto a un esperto di salute mentale. 

L’origine dell’ansia e della sofferenza

Vari fattori sarebbero all’origine di tale fenomeno: da una parte, la grande importanza che i giovani delle ultime generazioni attribuiscono al tema della salute mentale, ha fatto in modo che un numero sempre maggiore di persone si sentisse libero di parlare apertamente del proprio disagio, avesse accesso a un maggior numero di informazioni sul tema e trovasse meno ostacoli nel chiedere aiuto a professionisti del settore.

D’altro canto, una serie di problematiche sussistenti nella società degli ultimi anni ha gravato fortemente sulla psiche delle persone, creando o alimentando forti stati d’ansia. Se da un punto di vista fisico la pandemia da Covid-19 ha mietuto vittime soprattutto nella fascia anziana della popolazione, quella più giovane ha risentito fortemente delle conseguenze successive, come l’isolamento fisico ed emotivo dato dai mesi di lockdown. 

Sarebbe proprio una sensazione di instabilità generale a gravare fortemente sulla salute mentale della popolazione. Instabilità alimentata a sua volta da una lunga serie di fattori sociali, economici e politici capaci di generare un’idea di isolamento e inadeguatezza verso la società stessa. Lo scoppio di varie guerre in tutto il mondo, la difficoltà nel trovare un lavoro soddisfacente, il forte carico di stress fornito dagli ambienti scolastici e universitari, la competitività dei social media, la carenza di risorse economiche che consentano alle giovani coppie di acquistare una casa e costruire una famiglia… Tutti fattori che si uniscono e si mescolano nel grande calderone dell’ansia per il futuro e la sofferenza per il presente.

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