Oltre 1 miliardo di persone al mondo sono considerate clinicamente obese, portando così l’obesità ad essere considerata una delle principali forme di malnutrizione – al pari del sottopeso.
Il dato più preoccupante di questa condizione medica è però sicuramente l’incidenza dell’obesità nei bambini e adolescenti al di sotto dei 18 anni, circa 160 milioni al mondo. Un dato che risulta essere quadruplicato rispetto al 1990. Lo rivela l’Organizzazione Mondiale della Sanità con una ricerca pubblicata su Lancet nella Giornata Mondiale dedicata all’obesità.
“Bisogna cominciare dall’educazione sanitaria nelle scuole”
“L’obesità è un modello persecutore di malattie croniche, come diabete, malattie cardiovascolari etc., che il Servizio sanitario nazionale deve affrontare in epoche successive della vita. Occorre investire maggiormente sulla prevenzione, a cominciare dall’educazione sanitaria nelle scuole” – ha dichiarato la Presidente della Società italiana di pediatria Annamaria Staiano – “La scuola rappresenta un luogo insostituibile, non solo per l’apprendimento di nozioni per un complessivo sviluppo psico-fisico dei bambini e dei ragazzi. Per questo motivo è anche luogo ideale per mettere in atto la vera prevenzione”.
La Presidente Staiano crede infatti che insegnare ai bambini scelte alimentari sane sin dai primi anni di vita possa prepararli maggiormente su temi legati alla sanità e a creare le condizioni ideali per migliorare la salute delle prossime generazioni.
“La dieta mediterranea”
Oltre ad una buona “formazione” scolastica e all’attività fisica, di cui la Sip ha creato una piramide “per aiutare le famiglie a promuovere stili di vita salutari”, per la Presidente della Società italiana di pediatria un’alleata alla lotta contro l’obesità potrebbe rivelarsi la dieta mediterranea. Essa è infatti un regime alimentare caratterizzato da impiego di olio d’oliva, consumo moderato di pesce e carne rossa, uova pollame e prodotti caseari.
La dieta da sola però non basta. È infatti necessario instaurare un regime di convivialità e condivisione familiare dei pasti per imparare ai bambini le buone abitudini di uno stile di vita sano.
