Caso Orlandi, commissione d’inchiesta sbloccata: lavori pronti a partire

Il 9 novembre del 2023 il Senato ha dato il via libera per l'istituzione della commissione d'inchiesta sul caso Orlandi, che è stata approvata all'unanimità alla Camera e dopo qualche ostacolo anche al Senato

Redazione
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Dopo più di 40 anni dalla scomparsa di Emanuela Orlandi e Mirella Gregori, dopo mesi di stallo, è stata sbloccata la commissione parlamentare d’inchiesta incaricata di fare luce su una delle vicende più buie della giustizia italiana. Maurizio Gasparri ha indicato i nomi dei componenti per il suo gruppo e i lavori della commissione potranno finalmente iniziare.

Caso Orlandi, commissione d’inchiesta sbloccata

La commissione d’inchiesta parlamentare sulle sparizioni di Emanuela Orlandi e Mirella Gregori è stata approvata dal Senato all’inizio del novembre 2023, eppure fino ad oggi non aveva ancora iniziato le sue indagini. Per farlo era infatti necessario che ogni partito indicasse ai presidenti delle Camere quali deputati e senatori avrebbero fatto parte della Commissione. Un compito già assolto da quasi tutti i capigruppo, tranne da quello di Forza Italia, Maurizio Gasparri.

Senatore di Forza Italia Maurizio Gasparri, membro della Commissione di Vigilanza Rai
Senatore di Forza Italia Maurizio Gasparri

Meno di una settimana fa, Pietro Orlandi, fratello di Emanuela, aveva attaccato il senatore di FI per la sua inadempienza, colpevole di bloccare i lavori: “Per lui 40 anni di attesa non sono sufficienti” aveva affermato. “Tutti in quest’ultimo mese, devo dire, si sono impegnati affinché questa commissione potesse partire. Tutti hanno fatto in modo che ciò avvenisse ora, tranne il sig. Gasparri, capogruppo al Senato che ancora non ha presentato i due nomi che mancano ai quaranta affinché i presidenti di Camera e Senato possano così convocarli per dare inizio ai lavori” ha denunciato il fratello Orlandi attraverso un post di Facebook.

Caso Orlandi, la reazione di Gasparri

Il 9 novembre scorso, quando il Senato diede il via libera per l’istituzione della commissione, fu proprio il senatore Gasparri ad esprimere una certa avversione a riguardo. “Se la commissione di inchiesta deve cercare la verità ben venga. Ma il Senato e la Camera non possono permettere che diventi un teatrino mediatico, come alcuni programmi televisivi che hanno messo sotto processo Giovanni Paolo II. Io personalmente non sono disposto a tollerarlo“, aveva sottolineato il senatore di FI.

Questa commissione non potrà essere utilizzata per insultare i santi come nei talk show – ha affermato oggi Maurizio Gasparri – le commissioni si moltiplicano inutilmente per eleggere presidenti e animare polemiche. Non si dovrebbero formare per accontentare i singoli familiari per quanto feriti, che devono chiedere alla magistratura risposte che non hanno trovato in parlamento” ha affermato, riducendo un caso internazionale in cui è coinvolto il Vaticano e la criminalità organizzata, come quello di Emanuela Orlandi, ad una bega familiare.

I nomi della Commissione d’inchiesta

Di Fratelli d’Italia faranno parte della Commissione Orlandi i deputati Tommaso Foti, Dario Iaia, Fabio Trancassini, Luciano Ciocchetti, Fabio Roscani e Carolina Varchi e i senatori Andrea De Priamo, Marco Scurria, Gianni Rosa, Domenico Matera ed Ernesto Rapani. Della Lega i deputati Augusto Marchetti, Simonetta Matone, Massimiliano Panizzut e i senatori Marza Bizzotto, Andrea Paganella, Daisy Pirovano. Di Forza Italia il senatore Maurizio Gasparri e il deputato Paolo Barelli.

Dalle sponde del Movimento 5 Stelle i deputati Francesco Silvestri e Stefania Ascari e i senatori Alessandra Maiorino e Luigi Nave. Dal Partito democratico proposti i deputati Roberto Morassut, Federico Gianassi e Gianni Cuperlo e i senatori Dario Parrini, Simona Malpezzi e Walter Verini. Infine di Azione, Italia Viva e del gruppo Misto Luca Pastorino, Carlo Calenda, Giulia Pastorella, Luigi Marattin, Claudio Borghi.

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