Ginnastica ritmica, Stefania Fogliata patteggia: condanna di 2 anni per l’accusa di maltrattamenti alle atlete

Stefania Fogliata dovrà scontare una pena di due anni. Undici le parti civili nel processo a cui è stata riconosciuta una provvisionale da 2.500 euro ciascuna. In una lettera di scuse l'ex allenatrice ha riconosciuto le sue colpe

Redazione
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L’ormai ex allenatrice Stefania Fogliata ha ammesso le sue colpe e patteggiato per la condanna a due anni per maltrattamenti fisici e psicologici, tenuti nei confronti delle sue allieve della scuola di ginnastica ritmica dell’Accademia Nemesi di Calcinato. Nonostante la sospensione della pena, l’ex allenatrice dovrà sottoporsi ad un percorso riabilitativo.

Il gup ha accettato il patteggiamento e stabilito una provvisionale di 2.500 euro per ognuna delle 11 parti civili costituite.

Fogliata, l’inchiesta sui maltrattamenti

Così si chiude l’inchiesta sull’allenatrice, dopo un anno mezzo dalle prime denunce, che l’avevano accusata di maltrattamenti aggravati ai danni di 11 atlete, di età compresa tra i 10 e 14 anni, subiti dal 2017 nella scuola Nemesi di Calcinato, fondata dalla stessa Fogliata.

Stefania Fogliata ginnastica ritmica
Ginnastica ritmica

La vicenda risale all’agosto dello scorso anno, quando per prima la madre di una giovane atleta aveva reso noto questo aggressivo comportamento dell’allenatrice nei confronti delle ragazzi: le critiche erano rivolte al regime di alimentazione e di allenamento delle atlete e spesso sfociavano in insulti, addirittura frustate con i nastri per gli esercizi, se lo sforzo non era ritenuto sufficiente.

Stefania Fogliata, la lettera di scuse

Sulla questione era stata aperta un’inchiesta, durante la quale era stato vietato a Stefania Fogliata di svolgere l’attività di allenatrice in qualsiasi palestra italiana. L’imputata ha sempre negato le accuse, sostenendo che fossero frutto della frustrazione delle ragazze. Ma ieri durante il processo a suo carico è stata letta una lettera in cui l’allenatrice si scusa con le ragazze e ammette le sue colpe.

Nella nota Fogliata si giustifica, riconoscendo le proprie responsabilità ma sostenendo di aver messo in atto quei comportamenti perché frutto di “una cultura diffusa nel mondo della ginnastica ritmica”, ma assicura di aver agito “a fin di bene”. Ora l’ex allenatrice, che ha intrapreso un percorso con un terapeuta (come indicato nella sentenza), ha deciso di abbandonare definitivamente il mondo della ginnastica.

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