Draghi scuote l’Europa: “Fate qualcosa, o il gap con i competitor sarà incolmabile”

L'ex premier e governatore della Bce è oggi Strasburgo per confrontarsi con i deputati dell'Eurocamera sul report per la competitività europea dove ha lanciato una richiesta perentoria: riforme e investimenti per affrontare digitalizzazione, cambiamento climatico e tensioni geopolitiche

Redazione
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Dopo l’appello lanciato la settimana scorsa all’Eurofin di Gand, dove l’ex presidente della Bce Mario Draghi aveva sollecitato l’Europa ad agire, ieri a Strasburgo si è tenuto un secondo incontro con i presidenti delle commissioni dell’Eurocamera. Draghi è intervenuto nel dibattito sul report per la competitività europea in preparazione, ribadendo con forza la necessità di un cambio di rotta per colmare il divario con i competitor mondiali, sempre più aggressivi.

Draghi scuote l’Europa su cambiamento climatico, tensioni geopolitiche e digitalizzazione

Il rapporto sul rilancio della competitività europea, affidato a Draghi dalla stessa Ursula von der Leyen, si basa su riforme e investimenti per affrontare tre sfide principali: la digitalizzazione, il cambiamento climatico e le tensioni geopolitiche che gravano sulle importazioni e sull’approvvigionamento di materie prime.

Ursula Von der Leyen e Mario Draghi
Ursula Von der Leyen e Mario Draghi

Un avvertimento urgente

Questa volta l’ex premier ha lanciato un avvertimento urgente: “Fate qualcosa, scegliete voi cosa, ma non si può più perdere tempo sostanzialmente dicendo di no a tutto”. L’appello non riguarda solo le riforme istituzionali, ma l’intero sistema di finanziamento dell’Europa, che si basa unicamente sui fondi pubblici, mentre nel resto del continente si può contare anche sulla ricerca privata. “I soldi sono solo un aspetto del problema”, ha spiegato Draghi. “L’altro aspetto è una profonda rivisitazione delle regole che abbiamo costruito e sulle quali abbiamo lavorato”.

Draghi propone una piattaforma programmatica

Come a Gand la settimana scorsa, a Strasburgo Draghi ha messo al centro del dibattito una vera e propria piattaforma programmatica da lui elaborata, su cui l’esecutivo europeo dovrebbe basarsi. Si tratta di scelte difficili, ma dai risvolti cruciali. I governi della federazione europea dovranno intraprenderle per determinare la capacità dell’Europa di tenere il passo con i competitor mondiali, tenendo conto delle “pratiche anticoncorrenziali di alcuni nostri concorrenti che continuano a minare la parità di condizioni a livello globale e l’autonomia strategica aperta dell’Ue”.

Un appello realistico

Con realismo, Draghi ha invitato gli eurodeputati a prendere coscienza delle scelte da compiere nei prossimi anni per fare in modo che l’Ue torni competitiva sul piano internazionale, “per mantenere i sistemi di welfare e preservare i suoi valori fondamentali”.

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