Regionali Sardegna, sorpresa Todde: il centrosinistra vince di un soffio col 45,4% dei voti

La candidata del centro sinistra Alessandra Todde ha portato a casa la vittoria col 45,4% dei voti, a poca distanza dal 45% di Paolo Truzzu del centrodestra. Molto indietro gli altri due candidati: Renato Soru con l'8,7% dei voti e Lucia Chessa con l'1%

Roberta Pacetti
7 Min di lettura

Calma e sangue freddo” queste le parole d’ordine che circolano negli ambienti interessati dalle elezioni regionali in Sardegna. Le urne si sono chiuse e alle 7 di questa mattina ha avuto inizio lo spoglio dei voti. Nessun exit poll, per evitare il ripetersi della brutta figura del 2019, quando le previsione errate all’uscita dai seggi, davano per scontato un testa a testa tra Christian Solinas del centrodestra e Massimo Zedda del centro sinistra. Un risultato in realtà mai registrato e sostituito con il sorpasso incredibile di Solinas, davanti a Zedda con 14 punti e 115mila voti.

Il risultato di queste elezioni, fino all’inizio degli scrutini, è rimasto blindato. Nemmeno gli stessi partiti hanno deciso di esporsi più di tanto, se non con qualche dichiarazione anonima e sempre puntata sulle speranze e le ambizioni del partito. Sembra che in questo 2024 la scaramanzia stia comandando gli animi dei partiti in campo nelle elezioni.

meloni
Giorgia Meloni

Da un lato Giorgia Meloni che ha puntato tutto su Paolo Truzzu, costringendo il candidato della Lega a fare un passo indietro, dall’altro Elly Schlein che ha deciso di far rinunciare il Pd alle primarie al fine di far candidare la pentastellata Todde. In entrambe le fazioni, le due leader rischiano una perdita di consensi interna, a causa delle decisioni prese in vista di queste elezioni.

Paolo Truzzu
Paolo Truzzu, sindaco di Cagliari (FdI)

Lo spoglio si è concluso con la conferma della vittoria di Alessandra Todde, candidata del cosiddetto “campo largo” composto da Pd e M5S, che ha conquistato il ruolo di Presidente della Regione Sardegna con il 45,4% dei voti contro il 45% guadagnato da Paolo Truzzu, candidato del centro destra. “Oggi si può scrivere una pagina di storia perla Regione, quella della prima presidente donna della Sardegna“, queste le prime parole di Todde dopo aver saputo della sua vittoria. Molto più indietro i risultati degli altri due candidati presidenti: Renato Soru ha ottenuto l’8,7% dei voti e Lucia Chessa l’1%.

Ieri sera sono giunti nell’isola sia Elly Schlein che Giuseppe Conte per congratularsi della vittoria con la loro candidata. Un successo che ha segnato per il Movimento 5 Stelle una sorta di rivincita, con la prima candidata pentastellata a guida di una Regione italiana. Più che soddisfatto Giuseppe Conte che ha dichiarato: “Diamo la sveglia al governo, Meloni si interroghi sulla sua arroganza“. Alle 11 si terrà la prima conferenza stampa di Alessandra Todde.

Regionali Sardegna, i commenti di Pd e FdI

Durante lo spoglio dei voti nella giornata di ieri, la candidata del campo largo Alessandra Todde ha continuato a capitanare i consensi in Sardegna ed è stata immediata la soddisfazione del Pd. A parlare è il deputato dem Marco Meloni che ha definito “Alessandra Todde la miglior candidata possibile“, per poi spiegare come la sua vittoria possa dimostrare “l’autonomia della Sardegna e dare una bella risposta a chi voleva fare della Sardegna una occupazione del potere da parte di Giorgia Meloni“.

Fratelli d’Italia è rimasto fiducioso durante tutta la giornta: “I dati stanno già cambiando, siamo in testa a testa, a volte siamo avanti noi, a volte Todde, ci sono tutti i presupposti per rimanere fermi e fiduciosi in attesa del risultato. Qualora non fosse quello che ci auguriamo avremo la responsabilità di accettarlo come devono fare forze di partito che si mettono in gioco. Siamo sereni“, ha dichiarato la deputata di FdI Barbara Polo.

Regionali Sardegna, Todde in vantaggio a Cagliari, Sassari e Nuoro

A circa tre ore e mezza dall’inizio degli scrutini lo spoglio dei voti va a rilento e i risultati non sono né ufficiali né sicuri. Secondo quanto riporta Repubblica, la candidata pentastellata Alessandra Todde sarebbe in vantaggio nei comuni di Cagliari, Sassari, Porto Terres, Nuoro, Carbonia e Iglesias. Il fedelissimo della Meloni, Paolo Truzzu, invece si troverebbe in vantaggio ad Olbia, con il 55,9% delle preferenze rispetto al 36,8% di Todde.

Alessandra Todde, Regionali in Sardegna
Alessandra Todde, candidata della coalizione Pd e M5S

Si tratta di risultati ancora precoci perché, secondo quanto riportato dai seggi delle grandi città, lo spoglio dei voti non è ancora andato oltre il 5%. Il conteggio dei voti va a rilento ma per ora a festeggiare è il centrosinistra con un risultato più che significativo: Todde ha conquistato Cagliari, la città di cui Truzzu è sindaco. Uno smacco per il centrodestra, e soprattutto per FdI, che però in qualche modo avrebbe dovuto saper leggere i segnali.

Secondo dati recenti, Paolo Truzzu si trova in coda alla classifica di gradimento dei primi cittadini italiani. Un dato che già di per sé non è positivo, ma che assume una sfumatura ancora più grave se si prende in considerazione il peso della città di Cagliari in queste elezioni. Solo nel capoluogo sardo, infatti, sono presenti circa un terzo degli elettori di tutta la Regione.

Regionali Sardegna, i timori della Lega

Oltre alle preoccupazioni di Giorgia Meloni che, nel caso di una sconfitta, dovrà subire le rappresagli di Salvini e della Lega intera, ci sono anche quelle di Matteo Salvini che teme anche per le sorti della sua lista. La Sardegna è stata la prima Regione del Sud conquistata dalla Lega, non appena tolto quel “Nord” che a Salvini non piaceva proprio. Una conquista storica che a soli cinque anni di distanza potrebbe trasformarsi in una delle sconfitte più dolorose.

A tre giorni dalle elezioni, nel quartier generale della Lega, era giunto un dato inquietante: Truzzu potrebbe raggiungere il 3%, massimo 4%. Una percentuale irrisoria rispetto all’11% registrato dalla Lega nel 2019. Un passo indietro pesantissimo che potrebbe anche far sparire la Lega dalla Regione. Una tragedia che Matteo Salvini ha cercato di scongiurare in tutti modi, presentandosi più volte sul territorio e cercando di coprire più parti del territorio possibili.

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