La Jones Food Company, colosso del vertical farming nel Regno Unito, ha inaugurato il suo secondo stabilimento hi-tech a a Lydney, nel Gloucestershire: si tratta della fattoria verticale più grande del mondo, la cui superficie è pari a quasi 70 campi da calcio. Oltre ad essere la più grande è anche una di quelle tecnicamente più avanzate nel Regno Unito ed ha le potenzialità di rivoluzionare il mondo della produzione alimentare.
Fattoria verticale, il CEO della JFC: “Può rivoluzionare la produzione alimentare”
Ha una superficie di oltre 13 mila metri quadri in cui vengono coltivate fuori suolo e in idroponica erbe aromatiche e baby leaf: l’energia utilizzata energia proveniente da fonti rinnovabili al 100% e permette la produzione di basilico, coriandolo, prezzemolo a foglia piatta, aneto, latturga, baby leaf pak choi, sangue di toro, mizuna, komatsuna e baby leaf crescione.
La Jones Food Company aprì la sua prima fattoria verticale nel Lincolnshire sei anni fa, ma ora ha annunciato una nuova apertura chiamata JFC2: la nuova struttura è tre volte più grande della prima. Le dimensioni dello stabilimento “danno davvero risultati” e hanno le potenzialità per “rivoluzionare la produzione alimentare, combattere il cambiamento climatico, garantire la sicurezza alimentare, affrontare le questioni relative al lavoro e massimizzare l’efficienza” ha dichiarato il fondatore e Ceo di Jones Food Company James Lloyd-Jones. “È una vittoria per tutti” conclude.
Basti pensare che la cosiddetta fattoria verticale può coltivare l’insalata tre volte più velocemente dell’agricoltura tradizionale all’aperto, grazie al suo clima controllato e costante: il basilico cresce dal seme al raccolto in 18 giorni. Questi prodotti vengono coltivati sotto luci speciali, che garantiscono un’atmosfera calda e umida.
Fattoria verticale, una nuova tecnologia agricola
L’elemento innovativo è da ricercare nella razionalizzazione del controllo della temperatura e dell’umidità atto a ridurre il consumo di energia nel nuovo sito: per la precisione l’aria è mantenuta a 27 gradi e circa il 75% di umidità. “Questi non sono piccoli passi, sono passi da gigante che ci permettono di mettere per la prima volta ‘agricoltura verticale’ e ‘redditività’ nella stessa frase”, aggiunge il responsabile della crescita Glyn Stephens.
Quanto detto è stato permesso grazie al sostegno di Ocado, un’azienda che ha messo a disposizione la sua avanzata tecnologia robotica a diverse realtà e che ha deciso di ampliare i suoi investimenti nel vertical farming. La recente acquisizione delle quote della Jones Food Company si inserisce in questo quadro e si sposa con la visione di Ocado di voler accorciare le catene della supply chain in modo da rendere il processo che va dall’approvvigionamento, alla produzione al consumatore più breve ed snello.
