Catania, bimbo di 5 anni frustato perché “troppo monello”: in manette la mamma e la zia

Le due donne sono state arrestate a seguito della denuncia della dirigente scolastica dell'istituto frequentato dal bimbo, dove le maestre avevano notato i segni delle violenze sul corpo del minore

Redazione
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Un episodio di violenza su minori ha lasciato sconvolta la comunità cittadina di Catania, dove le maestre di un asilo hanno scoperto le tremende sevizie e violenze a cui era sottoposto un bambino di soli cinque anni. Frustate sulla schiena, sulle braccia e sulle gambe come punizione per le marachelle e le disubbidienze del minore che, non appena scoperti i segni delle vessazioni fisiche, è stato accompagnato in ospedale per procedere con gli accertamenti del caso.

Immediato l’inizio delle indagini che ha individuato con facilità i presunti aguzzini del minore. Si tratterebbe della mamma del bimbo e di una sua amica, chiamata zia dal minore nonostante tra loro non vi siano rapporti di parentela. Le violenze, secondo il racconto del bambino, sarebbero state inflitte proprio da quest’ultima, infastidita dai comportamenti poco rispettosi del minore. La madre sarebbe stata a conoscenza delle violenze, ma non sarebbe mai intervenuta per fermarle.

Catania, varie cicatrici e ferite sul corpo del bimbo

Le forze dell’ordine hanno ricevuto lo scorso 14 febbraio una segnalazione per abusi su minore da parte della Dirigente scolastica di una scuola di Catania, che ha denunciato la presenza di “segni evidenti di frustate su un bambino di cinque anni“. Immediato l’intervento degli agenti che, giunti nell’istituto, hanno identificato il minore e poi allertato il 118 per permettere il trasferimento del bimbo al pronto soccorso pediatrico dell’ospedale “Garibaldi-Nesima” di Catania.

Il bambino avrebbe dichiarato di essere stato più volte picchiato da sua zia, anche tramite l’suo di “un cavo nero per la ricarica della bicicletta elettrica di proprietà di sua madre“. Le violenze sarebbero spesso accadute in presenza della mamma del piccolo che però non avrebbe fatto nulla per fermarle o per segnalarle agli organi istituzionali. Una volta compreso il tragico quadro, gli agenti della polizia di Stato, su disposizione della Procura di Catania, hanno posto in stato di fermo le due donne ora detenute nella casa circondariale di Piazza Lanza a Catania.

I sanitari che si sono occupati del minore rilevato sul corpo del bambino numerose ferite, per lo più cicatrizzate, tra cui “numerose escoriazioni a forma di ‘U’, da verosimili frustate“. Inoltre, nel referto medico sono descritte “numerose cicatrici e lesioni pregresse in via di risoluzione, diffuse sul tronco, arti superiori e inferiori, torace e addome. Le lesioni più recenti presentano invece croste sovrastanti ormai asciutte, con visibile cute rosea, di nuova formazione, sottostante. Medesime escoriazioni recenti si repertano a livello della zona mediale, delle cosce bilateralmente a livello delle spalle e delle braccia“. Il bambino è stato rilasciato dalle cure ospedaliere con una prognosi di quindici giorni.

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