Bielorussia, morto il giornalista Igor Lednik: in carcere per aver diffamato Lukashenko

Il giornalista e politico bielorusso Igor Lednik è morto in carcere all'età di 64 anni. Non è ancora stata specificata la causa della morte, che secondo la leader socialdemocratica Tikanovskaya è riconducibile alle pessime condizioni di detenzione a cui era sottoposto l'attivista. Dura anche la risposta di Enrico Borghi di (Iv) che ha chiesto "alla comunità internazionale di prendere posizione contro tali violazioni dei diritti umani"

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A pochi giorni dalla morte in carcere di Alexei Navalny, l’oppositore politico di Vladimir Putin, una nuova morte sospetta richiama l’attenzione dei media e della politica mondiali. Il giornalista Igor Lednik, attivista politico del partito socialdemocratica Gramada, è morto in carcere in Bielorussia, dove era rinchiuso dal 2022 per un’accusa di diffamazione nei confronti del presidente russo Alexander Lukashenko.

La notizia della morte del giornalista 64enne è stata confermata dal suo ex partito e dalla Ong Viesna per la difesa dei diritti umani. “In prigione la sua salute è notevolmente peggiorata” ha dichiarato il suo ex partito, ponendo l’attenzione sulle condizione dei detenuti nelle carceri bielorusse. Secondo Viesna, inoltre, nelle carceri del Paese sono attualmente detenuti più di 1400 prigionieri politici e Lednik è il quarto detenuto politico ad essere morto durante la custodia carceraria dal 2021.

Bielorussia, le condizioni di salute di Igor Lednik

Igor Lednik si trovava in carcere a seguito di un’accusa di diffamazione nei confronti del presidente bielorusso Alexander Lukashenko, riguardante un articolo pubblicato dal giornalista nel 2022. Il 64enne aveva vari problemi di salute, compresi problemi di natura cardiaca, che secondo fonti del partito Gramada erano peggiorati durante il periodo della detenzione. Lednik aveva anche subito un’operazione gastrointestinale. La causa della morte non è ancora stata specificata così come la data esatta del suo decesso.

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Alexander Lukashenko, presidente bielorusso

Durissime le parole di Svetlana Tikanovskaya, ex candidata presidente del partito socialdemocratico, che ha accusato il governo di Lukashenko per la morte dell’oppositore politico. “Questa morte è un tragico simbolo della brutalità del regime di Lukashenko. Deve essere ritenuto responsabile di ogni morte, di ogni eroe perduto“, queste le parole usate da Tikanovskaya su X. Inoltre, la socialdemocratica si è detta “devastata per la morte di un instancabile combattente per la libertà“.

Bielorussia, le parole di Enrico Borghi (Iv) sulla morte di Lednik

In Italia tra i primi ad esprimersi sulla morte in carcere dell’oppositore politico Igor Lednik, è stato il capogruppo di Italia Viva al Senato Enrico Borghi che ha voluto condannare il presunto modello autocratico bielorusso, basato sull’esempio del regime putiniano. “La morte del giornalista Igor Lednik in carcere, condannato per un articolo critico contro Lukashenko, è un tragico segno della brutalità del regime bielorusso, ed è l’ennesima, luttuosa conferma -a poche ore dall’omicidio di Navalny- della natura autoritaria, liberticida e repressiva del modello autocratico ispirato da Putin che trova in Lukashenko un esecutore feroce” ha dichiarato Borghi per poi concludere: “Condanniamo fermamente questo atto di repressione e chiediamo alla comunità internazionale di prendere posizione contro tali violazioni dei diritti umani, affinché si faccia giustizia per Lednik e altri che hanno perso la vita in questa lotta per la libertà e la verità“.

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