Pride 2024, il Comune di Palermo dice no

Scatena preoccupazione Il No del Consiglio Comunale di Palermo al Pride 2024. Per il PD si tratta di un passo indietro nell’affermazione sociale della città.

Redazione
3 Min di lettura

Palermo, arriva il No definitivo del Consiglio Comunale al Pride previsto per il prossimo 22 giugno. A comunicarlo con rammarico sono stati, in una nota, Mariangela di Gangi, Massimo Giaconia e Giuseppe Miceli, firmatari della proposta di adesione al Palermo Pride 2024 – “Nella lunga notte di venerdì in Consiglio Comunale la maggioranza che sostiene Lagalla è stata, una volta tanto, unità su qualcosa. Si è dissociata dal Pride, bocciando l’adesione del Consiglio Comunale.

Ancora una volta, quando in Consiglio si parla di diritti fondamentali la maggioranza implode e soccombe alle posizioni dell’estrema destra. Crediamo sia legittimo chiedersi cosa ne pensa il Sindaco Lagalla, che sul tema ha sempre mostrato sensibilità diversa”.

CataniaPRide 900x678 1
“NO” al Palermo Pride 2024

La preoccupazione delle forze politiche

Il No della maggioranza non solo ha “messo in luce le divergenze di opinioni tra il Sindaco e la sua maggioranza” ma ha anche fatto emergere numerose preoccupazioni tra le forze politiche “palermitane”.

Gli esponenti del PD, di fronte alla decisione del Consiglio Comunale, hanno infatti dichiarato – “Siamo preoccupati per la decisione del Consiglio Comunale di Palermo di bocciare l’adesione al Palermo Pride. Sulla crescita e affermazione del Palermo Pride si è costruita in questi anni la consapevolezza che la nostra città è inclusiva, accogliente, tollerante. Indietro non si torna. La politica deve prendere posizioni chiare e ferme sulla vita sociale e sui diritti per togliere spazi alle discriminazioni e alle disuguaglianze”.

E aggiungono – “Ci auguriamo che il sindaco smentisca la sua maggioranza, perché la mancata adesione al Pride sarebbe un precedente grave e pericoloso. Non dovrà essere un Odg o la smania di protagonismo di uno o più consiglieri a bloccare questa affermazione sociale per Palermo, se qualcuno pensa di ergersi a Paladino dei diritti, non ha capito che Palermo ha già i suoi paladini, i palermitani stessi”.

Voci di dissenso arrivano anche dai segretari Cgil Mario Ridulfo e Bijou Nzirirane i quali sostengono – “La non adesione al Pride rappresenta un passo indietro per la città. Un messaggio sbagliato da parte di una maggioranza politica che in realtà è ormai minoranza pure a Palermo. Più che preoccupati siamo fortemente delusi”.

© Riproduzione riservata

TAGGED:
Condividi questo Articolo