Generazione Z portatrice sana del digitale: oltre il 66% compra con lo smartphone

Il Sole 24 ore ha indagato sulle abitudini di consumo e di acquisto da parte dei giovani della Generazione Z

Redazione
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Le abitudini di acquisto cambiano nel tempo: chi compra nei negozi fisici, chi preferisce il digitale. La Generazione Z – coloro che sono nati tra i medio-tardi anni novanta del XX secolo e i primi anni 2010 – sono persone che attraverso l’utilizzo del proprio smartphone comprano e vendono con una rapidità mai vista prima. L’innovazione sta proprio in questo. Il futuro è più vicino di quello che pensiamo.

La forza digitale della Generazione Z

Il Sole 24 ore ha indagato sulle abitudini di consumo e di acquisto da parte dei giovani della Generazione ZIl quotidiano economico si è basato sull’ultimo report di NetRetail, l’osservatorio di Netcomm che dal 2014 indaga l’evoluzione del commercio digitale in Italia. La Generazione Z è la generazione in cui i membri sono generalmente figli della Generazione X e degli ultimi baby boomer.

L’analisi pubblicata scatta una foto della propensione all’acquisto e al consumo: “Investono i loro risparmi in abiti e accessori di seconda mano o nei biglietti dei concerti dei loro artisti preferiti. Ai negozi fisici preferiscono i marketplace online. E al contante la praticità di applicazioni di pagamento comode e facilmente accessibili dal cellulare“.

IPhone 12
IPhone 12 @Twitter

Di fatto, il 66,5% degli under 25 compra online tramite smartphone, mentre a seguire ci sono quelli nella fascia di età compresa tra i 25 e 34 anni con il 59,6% e i 35-44enni con il 52%. L’analisi definisce come i giovani preferiscono l’uso delle app rispetto al web – 87,6% contro il 30,4%. Ad essere complici in questo meccanismo digitale sono sicuramente strumenti come Satispay, il sistema di mobile payment alternativo e indipendente dai circuiti tradizionali delle carte di credito e debito.

La necessità di fare economia e tenersi al passo con le tendenze senza svuotare il portafoglio – si legge su Il Sole 24 Ore – si ritrova anche nella scelta dei più giovani di dirottare lo shopping su portali come Vinted. Proponendo un ricco repertorio di capi di seconda mano, app e siti web di questo tipo hanno determinato il successo che, negli ultimi anni, ha coinvolto il second-hand”.

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