Aleksej Navalny, i punti oscuri sull’improvvisa morte del principale oppositore di Putin

Quando è morto? Dove? E perché? Le ombre sull'orario effettivo del decesso, la ragione dei lividi trovati sul corpo e il motivo dell'ambiguo blackout delle telecamere del penitenziario

Redazione
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La morte di Aleksej Navalny, avvenuta venerdì 16 in un carcere siberiano, è avvolta da un’aura di mistero. Le dichiarazioni rilasciate dalle autorità penitenziarie sono contradditorie e molti dubbi circondano questioni cruciali come l’orario effettivo della morte, la causa dei lividi trovati sul corpo e il motivo del blackout delle telecamere del penitenziario.

Morte Navalny, dubbi su quando, dove e perché

Ancora nessuna notizia certa su dove si trovi la salma di Navalny. Dal carcere “Lupo polare” dove era detenuto, il corpo di Navalny è stato portato a Labytnangi e poi a Salekhard, sul Circolo Polare Artico. Ma non avviene così per tutti: un operatore di ambulanza ha spiegato ai giornalisti del Novaja Gazeta Europe che i cadaveri dei detenuti di solito vengono consegnati all’ufficio di medicina legale, ma per qualche motivo, quello di Navalny no.

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Carcere “Lupo polare”

I lividi che il corpo di Navalny riportava, secondo le dichiarazioni di un paramedico dell’ospedale di Salekhard, sono compatibili con le convulsioni e l’ematoma riportato sul petto con le pressioni del massaggio cardiaco: entrambi potenziali sintomi da avvelenamento da Novichok, l’agente nervino già usato contro il dissidente russo nel 2020. Le dichiarazioni ufficiali parlano di trombosi o di sindrome da morte improvvisa, non compatibili con lividi e convulsioni.

Morte Navalny, attesi i medici da Mosca per l’autopsia

E non è un caso che la sera del venerdì, secondo alcune fonti trapelate al Novaja Gazeta Europe, l’autopsia che avrebbe stabilito le cause della morte non era ancora stata effettuata, per via di un ordine giunto dall’alto di attendere gli specialisti provenienti da Mosca. Gli inviati dalla capitale sono arrivati sul posto nel pomeriggio di venerdì, ma è improbabile che l’esito delle investigazioni trapeli prima delle presidenziali previste per il 17 marzo.

In quanto all’orario della morte, è stato attestato dal Servizio penitenziario federale alle 16.19 locali, le 14.19 a Mosca e le 12.19 in Italia. Ma sul certificato di morte figura altro: il decesso sarebbe avvenuto due ore prima dell’annuncio, alle 14.17 locali. Un orario che ancora non convince visto che l’ora d’aria  – come si legge su Repubblica – gli veniva concessa molto prima. Lo stesso Navalny raccontava che: “Niente ti rinvigorisce come una passeggiata a Jamal alle 6.30 del mattino“.

Inoltre, dai racconti dei detenuti del carcere e degli abitanti del paese, una forte agitazione ha animato la notte tra giovedì 15 e venerdì 16, accompagnata da un viavai di auto e uomini in divisa. Poi il colmo: il malfunzionamento del sistema video del penitenziario che subisce un blackout proprio in quelle ore: una serie di coincidenze cui sarebbe ingenuo credere.

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