Trapianto di microbiota e fegato salva 56enne, primo caso al mondo

Dopo 120 giorni di timori e paure, un uomo di 56 anni è stato salvato da una strategia di trapianto sequenziale, prima di microbiota fecale e poi di fegato

Redazione
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Dopo 120 giorni di timori e paure, un uomo di 56 anni è stato salvato da una strategia di trapianto sequenziale, prima di microbiota fecale e poi di fegato. E’ il primo caso al mondo che ha avuto successo ed è stato merito dei medici dell’ospedale Molinette della Città della Salute di Torino, in collaborazione con i colleghi della Fondazione Policlinico Universitario Agostino Gemelli Irccs di Roma.

Trapianto: il caso clinico

Il decorso post-operatorio del trapianto di fegato non ha avuto particolari complicanze e dopo solo 20 giorni il paziente è rientrato a casa, avendo anche ripreso una funzione renale tale da non necessitare per ora di dialisi. L’ospedale Molinette sottolinea: “Il paziente, supportato con amore dalle straordinarie moglie e figlia, è adesso in piena fase di recupero nutrizionale e motorio ed è stato scongiurato il rischio di infezione da batteri intrattabili nel post-trapianto fegato“. Il caso clinico ha ricevuto il primo riconoscimento nella letteratura scientifica internazionale, essendo stato pubblicato su ‘Transplant Infectious’ Disease.

Trapianto ospedale

Nell’agosto scorso il paziente era stato trasferito dalla Nefrologia dell’ospedale Martini di Torino nella Terapia intensiva epatologica dell’ospedale Molinette a seguito di scompenso ascitico e stato settico. La malattia policistica negli anni aveva gravemente danneggiato la funzionalità renale fino alla necessità di dialisi, e il notevole ingombro addominale, determinato da un fegato completamente sostituito da cisti ed arrivato a pesare circa 15 chili – racconta l’ospedale – condizionava un grave stato di denutrizione, lo sviluppo di versamento liquido in addome e la colonizzazione intestinale da parte di batteri resistenti a qualunque terapia antibiotica ad oggi disponibile“.

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